Stemmi araldici

dipinto, sec. XVII seconda metà

Scalone con spalliera in ferro battuto che congiunge l'estremità meridionale del portico d'accesso con un ballatoio al piano superiore, tramite il quale è possibile accedere a diversi ambienti del piano nobile. La decorazione parietale ad affresco, divisa su più livelli, raffigura una ricchissima serie di stemmi araldico-familiari. Sul lato sud è raffigurata a monocromo un'allegoria dell'Astronomia, a simboleggiare la vicinanza con l'ambiente dell'osservatorio, inquadrata dal partimento architettonico di una finestra dipinta dalla quale si affaccia un contadino con in mano un forcone e un cappello a cencio. Sul lato ovest è raffigurata una scimmietta incatenata che rappresenta la vittoria della fama familiare sul male.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Ghisolfi, Giovanni (1623-1683)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Arese Borromeo - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Vittorio Veneto, Cesano Maderno (MB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le pareti affrescate di Palazzo Arese Borromeo costituiscono un'interessante testimonianza dell'araldica lombarda, e attestano l'importanza raggiunta da numerose famiglie nobili che, a differente titolo, vennero a contatto con la realtà cesanese. Lungi da doversi interpretare come sterili elementi decorativi o inutile ostentazione del potere familiare, gli stemmi sono da intendersi, in obbedienza alle rigide norme araldiche, come tasselli di un più vasto conoscere della società sei-settecentesca e delle sue differenti forme di governo. Come ha ricordato Andreina Bazzi in uno studio sugli stemmi araldici presenti in Palazzo Borromeo commissionato da Regione Lombardia all'ISAL, primo elemento metodologico per la loro conoscenza è costituito dalla "loro identificazione", ottenuta attraverso la ricerca di quale posizione le persone insignite ebbero nel casato, che nel Seicento, con Bartolomeo III Arese, raggiunse grande splendore e ricchezza grazie ad un'accorta politica di alleanze matrimoniali e amicizie. Gli affreschi del secondo scalone per l'accesso al piano nobile (lato sud-ovest), ad esempio, costituiscono un eccezionale esempio per la storia della famiglia Arese Borromeo, che si rispecchia attraverso i suoi stemmi. Sulla parete settentrionale sono raffigurati gli stemmi delle famiglie Archinto, Arese, Visconti, Omodei, Odescalchi e Borromeo. Sulla parete orientale sono presenti invece gli stemmi delle famiglie Legnani, Cusani, Opizzoni, Gallarati, Melzi, Marliani, D'Adda, Corio, Pettenari, Scanzia. La parete meridionale riporta, tra gli altri, gli stemmi delle famiglie Arconati e Ghisolfi, cui si aggiunge lo stemma del re di Spagna e duca di Milano. Infine la parete occidentale riporta gli stemmi delle famiglie Castiglioni, Panigarola, Natta, Caravaggio, Cavenago, Simonetta, Pirovano, Tornielli, Lampugnani, Lurani, Porro, Scotti, Tolentino, Monti, Visconti Borromeo, Grillo, Caccia e Odescalchi. Tra i molti si ricordano, per le loro particolarità, gli stemmi Omodei e Borromeo, caratterizzati da berrette cardinalizie, e quello Odescalchi, sormontato da una tiara, a testimonianza delle altissime funzioni ecclesiastiche esercitate dai congiunti della famiglia Arese. Bartolomeo Arese aveva infatti sposato Eleonora Omodei, sorella del cardinale Luigi Omodei: da questo matrimonio nacquero un figlio maschio, Giulio, e due figlie femmine, Margherita e Giulia, che verranno maritate rispettivamente con le famiglie Visconti e Borromeo. Notevole è inoltre l'effige dei Cusani, con cinque punti d'oro e quattro di verde sormontato da una corona d'oro antica, inserita in ragione del matrimonio di Elisabetta Cusani con Giberto V Borromeo Arese, ultimo tra i discenti di Bartolomeo ad eseguire lavori all'interno del palazzo. Sullo scalone sono presenti due date dipinte - 1659 sopra l'ingresso inferiore e 1663 sopra la porta della sala 48 - da intendersi non come gli estremi cronologici di realizzazione della scala ma come un riferimento cronologico simbolico di realizzazione dell'intera fabbrica, racchiusa in un quinquennio.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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