Deposizione di Cristo nell'Avello. Deposizione di Cristo nel sepolcro

dipinto murale, sec. XIV seconda metà

Dipinto murale inserito in una cornice dipinta di colore rosso, di formato rettangolare con orientamento orizzontale. L'affresco raffigura una scena di "Deposizione", dominata dal gesto della Maddalena che, afferrando le mani di Cristo disteso, sembra cercare di sollevarlo o sostenerlo. Il corpo di Gesù, interamente segnato da piccole macchie di sangue, giace disteso sopra una pietra rettangolare di colore chiaro, mentre la Madonna si china sopra di lui in lacrime, reggendogli il capo con la mano destra. Dietro Maria sono visibili altre due donne con il volto sofferente e le mani giunte in preghiera. Nella parte bassa il dipinto è bocciardato e mostra lateralmente i segni di un altro affresco sovrappostogli in epoche successive: di questo dipinto rimangono visibili il profilo di una Santa Lucia nell'angolo in basso a sinistra, e quello di una donna inginocchiata e riccamente vestita, benchè di piccole dimensioni, nell'angolo in alto a destra.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Battistero della Basilica di Agliate
  • INDIRIZZO Via Cavour, Carate Brianza (MB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scena della "Deposizione di Cristo nell'Avello" fa parte di una serie di sette specchiature murarie dipinte all'interno del Battistero della Basilica di Agliate tra il XIV e il XV secolo, in concomitanza con lo sviluppo sul territorio di una nuova realtà sociale, laica ma dalle grandi ambizioni, che finanziò nuove pitture all'interno del complesso, che andarono a sovrapporsi e a sostituire la primitiva decorazione parietale del tempietto, realizzata presumibilmente intorno al X secolo. Tali dipinti non sembrerebbero far parte di un programma iconografico organizzato, per via della mancanza di coordinamento tra di loro, ma è probabile che qualche rapporto originariamente esistesse e che oggi non sia più evidente a causa della scomparsa di alcuni affreschi, causata sia dal degrado che dalle sovrapposizioni successive. L'opera qui schedata raffigura un soggetto ampiamente diffuso nella storia dell'arte, caratterizzato dalla presenza dei personaggi tradizionalmente indicati nel racconto evangelico. Oltre a Gesù, vengono raffigurate la Madonna e la Maddalena, qui affiancate da altre due donne indentificate come Maria, madre di Giacomo minore, e Salomè, la cui presenza potrebbe rifarsi al Vangelo di Marco (Mc, XV, 40-41) che le elenca tra i personaggi presenti al momento della morte di Gesù. Il dipinto, datato dalla critica intorno alla seconda metà del XIV secolo, appare, nonostante la presenza di cinque personaggi in uno spazio piuttosto contenuto, caratterizzato da una composizione equilibrata, con figure realizzate secondo i canoni stilistici del tempo ed eseguite con notevoli capacità tecniche, senza forzature negli effetti drammatici. Quanto alla raffigurazione di un tema legato alla morte di Gesù all'interno di uno spazio dedicato all'introduzione del neofita alla vita religiosa comunitaria attraverso il sacramento del battesimo, essa è spiegabile essenzialmente per due motivi. Il primo coincide con l'uso dell'edificio come una vera e propria chiesa, da cui la presenza in esso di pitture murali con soggetti tra i più disparati. Il secondo corrisponde allo sviluppo, tra i secoli XIV e XV, di un tipo di devozione particolare per immagini quali Maria e le Pie donne al sepolcro, o il "Christus Passus", ovvero Gesù morto recante sul corpo, come nel presente dipinto, i segni sanguinanti della sua Passione. Queste singolari rappresentazioni si diffusero particolarmente nei periodi caratterizzati dalla sempre maggiore diffusione di contagi epidemici e dalla mancanza di appropriati sistemi di cura e prevenzione delle malattie. Il corpo morto di Cristo coperto da macchie di sangue veniva assimilato nella fede collettiva con la rappresentazione dell'individuo colpito da piaghe o ulcere, soprattutto quelle provocate dalla peste bubbonica. Quanto alla pittura murale quattrocentesca andatasi a sovrapporre alla "Deposizione", essa manca ad oggi di tutta la parte centrale, coincidente con il sarcofago sottostante Gesù: anche questo riquadro era contornato da due bande rettilinee parallele di colore bruno chiaro e bianco, su cui scorreva un'epigrafe in nero della quale rimangono solo poche lettere alle estremità. Un'altra iscrizione in bianco sullo sfondo rosso, leggibile ormai solo nell'angolo in alto a sinistra, riportava invece l'epoca dell'esecuzione (il primo giorno di febbraio) e, forse, i nomi dei committenti, raffigurati nell'affresco sottostante inginocchiati di fronte a Santa Lucia e ad un altra figura sacra non riconoscibile.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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