Via crucis. Stazione II, Gesù caricato della croce

disegno, ca. 1901 - ca. 1902

carboncino su carta applicata su controfondo in cartoncino

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ carboncino
  • ATTRIBUZIONI Previati, Gaetano (1852-1920)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Della vasta produzione grafica di Gaetano Previati, si conservano all¿interno del Civico Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco di Milano più di trecento opere su carta. Tra queste, acquistate nel 1983 dalla "Società per l¿arte di Gaetano Previati" (società costituita nel 1911 con il fondo delle opere del maestro ferrarese raccolte da Grubicy), si registrano ventiquattro studi a carboncino realizzati tra l¿autunno del 1901 e la primavera dell¿anno successivo (inv-inv. agg. 632-655). Essi furono eseguiti dall¿artista come studi preparatori per la messa in opera delle quattordici tele della "Via Crucis", oggi ai Musei Vaticani. Sul tema della Passione di Cristo, Previati lavora a una serie di più varianti già dal 1882, quando esegue ad affresco le scene per il cimitero di Castano Primo (oggi staccati ed esposti al Museo Diocesano della città), e continua, negli anni successivi, realizzando ulteriori opere tratte dalle storie evangeliche. Nino Barbantini, biografo di Previati, sottolinea come già dagli inizi degli anni ottanta dell¿Ottocento, "le sue pitture e i suoi disegni che rappresentano i fatti della passione, formano un ciclo numeroso" e anche dopo la realizzazione degli affreschi di Castano, l¿artista continua "operosissimamente a dedicare ad ogni singola stazione decine e decine di disegni [...]. Vedeva allora secondo delle composizioni tradizionali, un paese ampio, molta piccola gente, e in mezzo una piccola persona che era Gesù. Successivamente i disegni diventavano sempre più piccoli e le figure di Gesù diventavano sempre più grandi" (N. Barbantini, Gaetano Previati, Roma-Milano 1919, pp. 154-158). Da tale testimonianza si desumere che, seppur tra i disegni citati molteplici sono gli elementi comuni, altrettanto numerosi sono i fogli di articolata composizione spesso indipendenti dagli esiti pittorici. In alcuni esempi grafici si osservano composizioni ampie e descrittive, figure dispiegate in spazi ariosi con una sostanziale compattezza stilistica e tagli compositivi arditi. (cfr. Le opere di Gaetano Previati dell¿associazione nazionale fra mutilati e invalidi di guerra, Milano 1927, tav. XXI-XXXVII; cfr. F. Bellozzi, T. Fiori, Archivi del Divisionismo, Roma 1968). Diverso è, invece, il caso dei ventiquattro piccoli fogli del Castello; in questi ultimi, infatti, si riscontrano chiare analogie iconografiche con le quattordici tele eseguite nei primi anni del Novecento. Secondo quanto sostenuto da Gianfranco Bruno, in occasione dalla loro prima esposizione nel 1983, questi fogli sono stati realizzati contemporaneamente alla serie pittorica, se non addirittura subito dopo "come piccolo ciclo destinato alla diffusione da studio". È più probabile però, vista anche la presenza di diverse varianti per alcune delle stazioni rappresentate, che i piccoli disegni abbiano accompagnato tutta la fatica di Previati per l¿esecuzione delle opere, e che sia stato lo stesso Grubicy a decidere di raccogliere il meglio degli studi da taccuino, appositamente selezionati per la circolazione (Bruno 1983). Nei ventiquattro fogli del Castello, l¿artista è riuscito a comunicare un¿intensità espressiva raramente raggiunta nelle sue opere pittoriche di soggetto religioso. Egli, infatti, in queste immagini raggiunge livelli di struggente e inusuale sensualità mistica. Le figure sono descritte attraverso una naturalezza degli atteggiamenti, entro i confini di uno spazio minimo e con una riduzione prospetticamente della scena che fa posto al Cristo o ai dolenti in primo piano. Inoltre, attraverso mutamenti di segno e chiaroscuro: "da un tratto violento, nervosamente sovrapposto a uno morbido e quasi dissolto in uno sfumato pulviscolare" (Fergonzi 1999), Previati riesce magistralmente a eludere i contorni e a immergere le figure in un chiaroscuro quasi trascendentale.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 302160676
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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