ritratto femminile
dipinto,
1806 - 1806
Guizzardi, Giuseppe (1779/ 1861)
1779/ 1861
Dipinto raffigurante un volto femminile visto leggermente di 3/4. La luce, proveniente da destra, mette in evidenza la vaporosità dei capelli e la morbidezza degli incarnati attraverso passaggi graduali di chiaroscuro. Predominanza di tonalità calde di colore. Tela entro una cornice in legno intagliato e dorato.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Guizzardi, Giuseppe (1779/ 1861)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa Della Porta Bozzolo
- LOCALIZZAZIONE Villa Della Porta Bozzolo - complesso
- INDIRIZZO Viale sen. Bozzolo 2, Casalzuigno (VA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Guizzardi Giuseppe: pittore bolognese specializzato nell'esecuzione delle parti di figura e del restauro di dipinti antichi. La prima data a noi nota risale al 1804, quando si aggiudica il pensionato artistico dell'Accademia bolognese. Questo gli consentirà di soggiornare a Roma fino al 1809. Qui stringerà una durevole e sincera amicizia con Pelagio Palagi, che sappiamo presente a Roma nel 1806. Nel 1817 in occasione delle annuali premiazioni dell'Accademia bolognese espone due ritratti al naturale dipinti a olio. Per lo stesso motivo mostra nel 1819 un ritratto a olio in mezza figura grande al vero. Lo sappiamo tra gli accademici con voto nel 1819 e poi nel 1821, 24 e 42, ove viene indicato come 'pittore'. Nel 1823 a Modena vengono incise, su suoi disegni a contorno, le tavole del volume intitolato Opere di Guido Mazzoni e di Antonio Begarelli. Collabora con Antonio e Francesco Basoli in qualità di figurista come, ad esempio, nel 1822 in Palazzo Baciocchi e probabilmente anche in Palazzo Contri. Realizza affreschi nella villa Conti detta la Panglossiana a Bologna. Qui esegue dei dipinti in quello che all'epoca si considerava lo stile 'etrusco', cioè dei vasi greci a figure rosse su sfondo scuro. Altro lavoro documentato è l'esecuzione di una camera 'del medioevo con armi guerresche alla foggia dei longobardi', databile al 1836. Due i lavori eseguiti nel cimitero bolognese, la Certosa. Opere andate perdute, ma fortunatamente documentate da incisioni e disegni d'epoca. Sono i monumenti funebri di Luigi Berti e di Rosalia Velluti Zati, eseguiti a quattro mani, rispettivamente con Gaetano Caponeri e Luigi Busatti. Si rivolge in seguito al restauro di dipinti, attività che diventa sempre più prevalente rispetto all'iniziale specializzazione, fattore questo che gli consente di raggiungere una certa notorietà a Bologna. La sua residenza bolognese è la villa detta la Cipressina, posta fuori porta Saragozza, già di proprietà della famiglia Grassi.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 302160453
- ENTE SCHEDATORE R03/ FAI - Fondo Ambiente Italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0