Profeta

scultura, post 1400 - ante 1450

figura maschile con barba descritta con ricercatezza in eleganti andamenti di ciocche,che parte dalle lunghe basette, fronte solcata da profonde rughe disposte trasversalmente e longitudinalmente al viso, naso dal profilo schiacciato, capo completamente calvo eccetto ciuffo di capelli alla sommità, verso la fronte. Indossa una lunga veste tunicata con manto ricadente dalla spalla sx, sul braccio sx, ed avvolgente il fianco dx. Il piede sx, non calzato, sporge dalla tunica. Il manto presenta un bordo lavorato come lo scollo quadrato della tunica. La posizione del corpo è determinata dall'appoggio sulla gamba destra, mentre la gamba e il braccio sinistro sono piegati, determinando il movimento della figura.Manca il braccio destro, mentre rimane la mano rivolta verso il palmo, appoggiata alla tunica, e la mano sinistra. La statua non è finita posteriormente, ma la superficie non levigata presenta i segni dello scalpello

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA marmo scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Di Maestro Renano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Veneranda Fabbrica del Duomo
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale - complesso
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Eccentrico, più volte paragonato ad una bonzo cinese, questa statuetta, la cui identificazione oscilla tra l'Apostolo e il Profeta, non trova facili riscontri nelle scultura in Duomo. Si preferisce in questa sede la denominazione di Apostolo, seppure con alcune perplessità. La bella mano destra, sopravvissuta alla caduta del braccio, perché connessa al fianco, non è nella posizione tale da reggere alcun cartiglio, né vi sono tracce di esso nella parte sinistra della statua, di cui forse si sono persi gli attributi agiografici. Per la posa e la caratteristica stempiatura si potrebbe pensare in via ipotetica ad un san Paolo. In considerazione della particolarità della statua sono del tutto singolari i dettagli fisiognomici e il panneggio dalle pieghe ampie, ma rigide. Anche il confronto con la scultura posta a decorazione dei piloni vicini non porta ad avvicinare la statua a nessuna mano particolare, o gruppi identificati. Rimane aperto inoltre, sino ad ora, il nodo della datazione. Se per Costantino Baroni, una data vicino al 1405, poteva essere possibile, per i confronti con l'attività di maestri tedeschi quale il Fernach, Rossana Bossaglia vede nella minuzia del dettaglio grafico, una carattere più compatibile la seconda metà del secolo. Pur nella convinzione che si tratti di una statua con caratteristiche tutt'altro che comuni, si propone di mantenere una datazione entro la metà del secolo, in considerazione della cronologia delle altre statue dei piloni attigui a quello di provenienza del nostro.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 302035495
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Veneranda Fabbrica del Duomo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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