Decorazione del soffitto della sala nella villa Sardini a Pieve Santo Stefano

disegno, 1778 - 1778
Muzzarelli, Paolo (notizie Sec. Xviii Ultimo Quarto)
notizie sec. XVIII ultimo quarto

disegno a mano libera eseguito a grafite su supporto di carta avorio

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ grafite
  • ATTRIBUZIONI Muzzarelli, Paolo (notizie Sec. Xviii Ultimo Quarto)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il marchese Giacomo Sardini aveva messo su carta le proprie idee a proposito della decorazione del soffitto della sala principale della villa a Pieve Santo Stefano (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,92), per la cui ristrutturazione si era largamente avvalso di consigli e disegni inviatigli da Carlo Bianconi (ibidem, 9,54; 9,96; 9,86). Il pittore incaricato dell'esecuzione fu il non meglio noto Paolo Muzzarelli, il quale aveva annunciato in una lettera al marchese, spedita da Bologna il 15 settembre 1778, l'invio dei propri disegni per il soffitto (Archivio di Stato di Lucca, Archivio Sardini=AS, cart. 142, n. 674); il foglio in esame ed altri due conservati da Sardini sono verosimilmente riconducibili alla circostanza (Milano, Collezione Sardini Martinelli 9,83; 9,95). Il committente era arrivato a Muzzarelli grazie alla segnalazione di un corrispondente che sapeva di un precedente incarico per lavori "a uso Raffaello" eseguiti per il conte Zini (da leggere Gini) (AS, cart. 143, n. 859). Sardini, nelle proprie Memorie, attribuì erroneamente al pittore la qualifica di "accademico clementino": "Evvi colà una sala che avea io fatto ornare di stucchi a diversi riquadri di bugne con risalti di fasce e di cornici adattandole in questo modo alle pitture di grottesche sul gusto che dicesi di Raffaello. Esse furono concertate ed eseguite negli ornati dal bolognese Muzzarelli accademico clementino cui aggiunsi il nostro Bertani" (AS, n. 128, Memorie ... M. Teresa Sardini, c. 18). Muzzarelli, forse formatosi presso l'accademia bolognese, poteva essere imparentato con l'ornatista Giuseppe Muzzarelli segnalato dalla locale letteratura artistica (A. C. Romagnoli, La storia delle arti del disegno, Bologna 1888, p. 111). Il modello di riferimento della decorazione pittorica che aveva guidato le scelte di Sardini viene anche ribadito negli scritti del suo amico Tommaso Trenta: "L'esquisito gusto, e l'eleganza degli ornamenti congiunta ad una sorprendente vivacità di colorito formano il carattere del sig. Muzzaroli; imitatore felicissimo delle non mai abbastanza lodate Volte del Vaticano" (Archivio di Stato di Lucca, Carte Trenta, vol. 16, fasc. 31, c. 336). Il foglio in esame insieme agli altri due citati studi di Muzzarelli mostrano il tentativo, da parte del pittore, di suggerire una decorazione centrale di sagoma ovale, in parte apparentata con l'idea di Bianconi (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,86), ovale però da affiancare con ulteriori campiture decorative. La villa fu demolita intorno al 1930.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 301934717
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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