Veduta prospettica della villa di delizie Liechtenstein a Rossau presso Vienna

disegno, 1688 - 1688

disegno eseguito con bistro e inchiostro grigio a penna su tracce della preliminare costruzione a grafite, principalmente a tiralinee e compasso, a mano libera nelle parti ornamentali, gli sfondati e le ombreggiature sono acquerellati colore grigio, le parti in rilievo dell'edificio e il terreno in colore bruno; il disegno è tracciato su carta chiara e presenta una marginatura a inchiostro bruno a penna. Il supporto è composto da due fogli incollati

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ inchiostro a penna/ bistro a penna/ grafite/ acquerello
  • ATTRIBUZIONI Fischer Von Erlach, Johann Bernhard (1656-1723)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel giugno 1687 il principe Johann Adam Andreas Liechtenstein acquista un grande appezzamento di terreno in Rossau, per costruire una Lustgartengebäude (villa da diporto con giardino) e affida il progetto a Johann Bernard Fischer von Erlach, per la sua formazione in ambito romano, essendo interessato come altri facoltosi committenti viennesi all'architettura italiana allora in voga. Fischer non solo disegna il belvedere e il giardino, ma propone anche il disegno per l'edificio principale: il "Gartenpalast" e il belvedere sono concepiti come due poli opposti tra cui si trova incorniciato il giardino. Il Liechtenstein fece costruire solo il belvedere, perchè il progetto di Fischer era sì una composizione alla "romana" chiaramente ispirata nelle forme a Bernini, ma non aveva una sequenza di stanze interne e il carattere rappresentativo del "palazzo in Villa" che il principe auspicava. Il progetto nel 1690 passò a Domenico Egidio De Rossi, già presente a Feldsberg, che elaborò una serie di disegni rimasti inattuati, ma che costituirono la base per il progetto alternativo e definitivo di Domenico Martinelli, interpellato dal principe Liechtenstein nel 1692. Il progetto di Fischer qui rappresentato è quello conosciuto dagli storici come "Lustgebäude milanese", perchè rinvenuto a Milano nel lascito di Martinelli. Si deve a Lorenz il riconoscimento nel 1979 di questo disegno come progetto non realizzato per il Gartenpalast di Rossau del principe Liechtenstein (di cui identifica lo stemma sull'edificio) e la datazione risalente al 1688. Il "Lustgebäude" è un tema di assoluto rilievo non solo nella produzione di Fischer von Erlach, ma anche di altri architetti europei, quali ad esempio Juvarra (palazzina di Stupinigi) o Boffrand (castello di Malgrange), accomunati dalla frequentazione dell'Accademia romana di San Luca, dove non solo erano studiati i progetti dei maestri (Bernini in particolar modo), ma erano proposti esercizi di composizione architettonica su temi specifici. Le stesse idee e impostazioni, volte alla libera combinazione di citazioni, circolavano nello studio di Carlo Fontana, pure frequentato da architetti provenienti da ogni parte d'Europa. Il progetto di Fischer è chiaramente ispirato al primo progetto di Bernini per il Louvre, che non fu mai realizzato ma ebbe larga diffusione e interpretazione. Nel disegno in esame è presentata una vista prospettica molto scenografica. L'edificio è posto direttamente sul suolo, senza una zoccolatura. Si tratta di un corpo centrale ad ovale trasverso, collegato mediante rientranze ai risalti angolari rettilinei. Un porticato di colonne ioniche binate con terrazza soprastante protetta da una balaustra decorata con vasi, circonda il cilindro a piano terreno. I risalti laterali sono tripartiti e rafforzati da paraste impostate su possenti basamenti e inquadrano i due piani fino alla balaustra terminale, che proseguendo nel corpo centrale ridona unitarietà all'edificio. Il corpo centrale si sviluppa per un altro piano con due ali laterali arretrate, terminando anch'esso con una balaustra arricchita, come quella sottostante, da statue. Le aperture del piano terreno sono incorniciate e sovrastate da una trabeazione sorretta da mensole triglifate, quelle del piano superiore nei risalti e nei raccordi rettilinei e obliqui sono ad edicola, alternativamente concave e convesse e hanno un parapetto balaustrato che ne segue l'andamento. La loro decorazione, piuttosto elaborata, è costituita da montanti laterali a candelabro e timpani curvilinei spezzati ai lati con decorazioni centrali. Le aperture del corpo centrale nella parte convessa e nelle due piccole ali dell'ultimo piano sono inframmezzate da coppie di lesene ioniche al primo piano e corinzie al secondo, su basamenti che riprendono l'altezza delle balaustre e che si uniscono alla base allargandosi in corrispondenza del marcapiano sottostante. La loro forma è ad arco, su cui sono distese delle figure e sono decorate probabilmente a stucco nello spessore della muratura. Lo stemma dei Liechtenstein campeggia sotto l'apertura centrale dell'ultimo piano dell'edificio. Il fondo Martinelli conserva anche la sezione dell'edificio e un dettaglio dell'elemento centrale (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,23 e 9,25).
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 301934652
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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