La Vergine in trono con il Bambino, i Santi Anna, Elisabetta, Agostino e il beato Pietro degli Onesti. Madonna in trono con Bambino,Sant'Anna, Santa Elisabetta, Sant'Agostino e il beato Pietro degli Onesti

pala d'altare, ca. 1479 - ca. 1481
  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO pala d'altare
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Roberti, Ercole De' (1450 Ca.-1496)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca di Brera
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera 28, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu commissionato dai Canonici Portuensi per l'altare maggiore di Santa Maria in Porto Fuori a Ravenna per celebrare la memoria del fondatore dell'ordine, il Beato Pietro degli Onesti, per volontà del quale la chiesa era stata eretta, in seguito a un voto fatto alla Vergine nel 1096, quando la nave su cui viaggiava di ritorno dalla Terra Santa era scampata miracolosamente alla tempesta che l'aveva sorpresa al largo del porto di casa.||La scena sacra si svolge sotto un'architettura porticata, una vasta campata aperta sui quattro lati, dietro la quale, visibile attraverso i due grandi tendaggi rossi tirati, si apre un vasto paesaggio, forse raffigurante proprio Ravenna. La composizione architettonica pare alludere al mistero dell'Incarnazione: lo spazio diventa il luogo della manifestazione del divino, nel quale ha sede il trono-tabernacolo sul quale sono mostrati e si offrono la Vergine col Bambino: la Madonna, inoltre, pare sovrastare il porto di Ravenna, divenendone la protettrice. Molti elementi decorativi sembrano alludere alla Resurrezione come fondamento della Salvezza dell'uomo: le rosette sugli intradossi degli archi, le testine dei cherubini sugli estradossi, i ciuffetti di erbe che spuntano dalle crepe del marmo, i due nudi di Sansone e David nei pennacchi frontali (le cui vittorie prefigurano il trionfo di Cristo). Il sedile del trono su cui siede la Vergine è decorato da una serie di formelle poste su registri sovrapposti (per gli episodi raffigurati si veda M. Molteni 1999); la base ottagonale rimanda alla Resurrezione. Ai lati della Vergine, in ginocchio, vi sono a sinistra Sant'Anna in atto di porgere il cardellino (simbolo della Passione) al Bambino mentre Santa Elisabetta è assorta in preghiera: bisogna ricordare che alle due sante è dedicato il ciclo di affreschi che decorava il presbiterio della chiesa. In primo piano compaiono Sant'Agostino e il Beato Pietro degli Onesti.||La pala portuense è l'unica opera di De Roberti provvista di un definitivo appiglio documentario nonché di un preciso riferimento cronologico, da quando Ricci (1904) pubblicò un documento relativo ai pagamenti effettuati dai canonici portuensi nei confronti dell'artista nel corso del 1481 (M. Molteni 1995).||Brancati (1999, p. 46) analizza il tappeto che si intravede sui gradini del trono: esso appartiene ad una tipologia di cui non si conserva più alcuna traccia (la stessa che si nota nel dipinto di Holbein 'Gli Ambasciatori' della National Gallery di Londra). Testimonianza di tappeti simili si trovano in altri dipinti come quello di Andrea da Faenza (Norcia, Palazzo Comunale) del primo quarto del XVI secolo, di Francesco Morone (Soave, Chiesa Parrocchiale 1526- 1529) e di Sperindio Cagnoli (Cerano, 1510 ca.) che tuttavia non hanno i cantonali presenti nel dipinto di Ercole de' Roberti. Anche nella Pala Bentivoglio di Lorenzo Costa (Bologna, chiesa di san Giacomo Maggiore, 1488) ai piedi della Madonna c'è un tappeto con bordura e frangia molto realistica.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 300180182
  • ENTE SCHEDATORE R03/ S27
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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