Madonna con Bambino (detta la "Zingarella"). Madonna con Bambino

dipinto 1600 - 1699

Il dipinto, a olio su tela, è una copia antica di un'opera di Correggio, \noggi conservata al Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli: la "Madonna con Bambino (detta la 'Zingarella')" (1515-1516). Di formato rettangolare orientato in verticale, è dotato di una cornice moderna, sagomata e dorata.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Correggio (copia Da)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo e Giardini Moroni
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Moroni
  • INDIRIZZO Via Porta Dipinta, 12, Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è una copia antica su tela, databile alla seconda metà del XV\nII secolo, della ¿Madonna con Bambino¿ (la ¿Zingarella¿) di Antoni\no Allegri detto Correggio (1515-1516), oggi al Museo Nazionale di Capodimonte (inv. 107). Registrato a Parma nel 1587 tra le opere del Guardaroba di Ranuccio Farnese come ¿Madona in habito di cingana¿, il dipinto origi\nnale fu ereditato nel 1607 dalla sorella di Ranuccio, Margherita, monaca del Convento di San Paolo. Dopo la morte di Margherita, la tavoletta rientrò nelle collezioni ducali; giunta a Napoli nel 1734, quando Carlo I di Bo\nrbone si impadronì del Regno delle Due Sicilie, vi rimase fino al 1798; a\n questa data Ferdinando IV la scelse con altri tredici dipinti per portarla con sé a Palermo in esilio. Ritornò a Napoli nel 1815, e qui rimase. S\nfortunate sono le sue vicende conservative: la tavola fu oggetto di numerosi e precocissimi interventi di ridipintura, i primi dei quali sarebbero già da collocare tra il 1550 e il 1570. La situazione era destinata a pegg\niorare nei secoli successivi: già Jonathan Richardson (1722) e Anton Raph\nael Mengs (1787) lamentavano le cattive condizioni del dipinto, i cui ritocchi rendevano impossibile il riconoscimento dello stile di Correggio. Un goffo restauro (1934-1935) ha cercato di riportare il dipinto alle sue condizioni originarie, impoverendo irrimediabilmente lo strato pittorico ed eliminando dettagli preziosi. Al restauro del 1934-35 è seguito un secondo\n intervento nel 1965-66, in occasione del quale sono stati recuperati il cielo e il paesaggio sulla destra e sono state effettuate indagini a raggi X, che hanno rivelato un¿informazione molto interessante: la tavola era \ngià stata utilizzata da Correggio per la raffigurazione di un ¿Cristo p\nortacroce¿, per poi essere destinata ad altro. L¿iconografia del dipin\nto prima del 1934 è documentata da copie, stampe di traduzione e fotograf\nie. Tra queste, compare anche la copia di Palazzo Moroni, che svolge in questo senso una preziosa testimonianza: essa, infatti, riproduce le condizioni del dipinto originale in una fase che segue le prime ridipinture, ma che anticipa la drammatica pulitura degli anni Trenta. La tela, inoltre, ha le medesime dimensioni della tavola. La scena è da collegare molto proba\nbilmente, nonostante l¿assenza di San Giuseppe, al Riposo durante la fug\na in Egitto: la Vergine, accovacciata a terra, si china dolcemente sul Bambino addormentato. La posizione della Vergine verrà recuperata da Caravag\ngio nel suo celebre dipinto dedicato allo stesso episodio evangelico, oggi alla Galleria Doria Pamphilj di Roma. Rispetto all¿originale, si osserv\nano alcuni dettagli, visibile in altre copie dipinte e a stampa: sulla sinistra compare un coniglietto, mentre in alto a destra un angelo solleva una palma; diversa è la posizione del volto e del braccio sinistro del Bamb\nino, come pure la raffigurazione dei calzari all¿antica della Madonna. N\numerose sono le copie della ¿Zingarella¿, alcune delle quali già nell\ne raccolte farnesiane: le più celebri si conservano all¿Escorial di Mad\nrid e alla Pinacoteca Ambrosiana (la seconda con una tradizionale attribuzione a Fede Galizia), ma altre copie sono state individuate a Modena (Galleria Campori), Praga (Národní Galerie, attribuita a Joseph Heintz), Glas\ngow, Potsdam e sul mercato antiquario (Sotheby¿s, 20 aprile 1988, lotto \n271). Del dipinto esistono inoltre moltissime traduzioni a stampa, realizzate tra Sei e Ottocento.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ FAI - Fondo Ambiente Italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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