Ritratto di famiglia. ritratto di famiglia

dipinto ca. 1523 - ca. 1523

Il dipinto, a olio su tela, è un ritratto di famiglia. Raffigura un padre\n e una madre accompagnati dal figlio; quest'ultimo tiene tra le mani un foglietto, contenente gli insegnamenti dei genitori. L'opera, di formato rettangolare, è orientata in verticale e dotata di una cornice lignea dorata\n del XIX secolo.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Previtali Andrea (1480 Ca./ 1528)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo e Giardini Moroni
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Moroni
  • INDIRIZZO Via Porta Dipinta, 12, Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nelle ancora inedite ¿Note biografiche sui pittori bergamaschi¿ di Eli\na Fornoni (1925 circa) il dipinto è citato come opera di Andrea Previtali\n; un¿attribuzione accolta anche da Berenson (1957 e 1958) e da buona par\nte della critica successiva, anche se Heinemann nel 1962 suggerisce per la prima volta il nome di Giovanni Cariani. E¿ un ritratto di famiglia: un\n padre e una madre tengono tra le braccia il figlio, raffigurato di spalle ma con lo sguardo rivolto verso lo spettatore. L¿uomo indossa abito e c\nappello neri e una camicia bianca; con un gesto premuroso allarga le braccia, comprendendo in un abbraccio la moglie e il figlio. Più assorto e mal\ninconico appare lo sguardo della madre, il cui abbigliamento è indice e o\nstentazione del benessere della famiglia. La donna indossa un abito di raso rosso, impreziosito da un¿elaborata manica e da una camicia bianca con\n decorazioni in filo d¿oro. Copricapo e collana di perle, con pendente c\nruciforme, completano e ingentiliscono la sua figura. Di grande immediatezza espressiva è il bambino, che tiene tra le mani un cartiglio su cui son\no riportati gli insegnamenti dei genitori: «Pater | Magis te fili optimor\num morum | quam divitiarum opto heredem | Mater | Fili deum time et mandata | eius observa» (Padre: o figlio, desidero che tu sia erede più delle \nvirtù morali che delle ricchezze | Madre: o figlio, abbi timor di Dio e o\nsserva i suoi comandamenti). Se l¿invito che il padre rivolge al figlio \nha un¿impronta morale, più legato alla religione è il messaggio della \nmadre. Sullo sfondo si osserva uno scorcio marino: a sinistra appare una piccola imbarcazione, mentre sulla destra un vascello solca il mare, con le vele gonfiate dal vento. Numerosi sono gli elementi del dipinto riferibili a Lorenzo Lotto, che Previtali incontrò intorno al 1523 nella chiesa di\n Santa Maria Maggiore a Bergamo, al cui coro entrambi stavano lavorando, e che fu determinante per l¿evoluzione della sua pittura. Se l¿idea del\n gruppo familiare è ripresa dal ¿Ritratto di messer Marsilio Cassotti e\n della sua sposa¿, oggi al Prado (inv. P00240), lo scorcio marino ricord\na la tarsia lottesca del coro di Santa Maria Maggiore raffigurante Giona e la balena. Entrambi gli elementi permettono di collocare l¿esecuzione d\nel dipinto intorno al 1523. Non si conoscono i nomi dei protagonisti dell'opera, i cui abiti, accompagnati al vascello, sembrerebbero suggerire con una certa probabilità un¿appartenenza al ceto borghese. Nel 1998 France\nsco Colalucci ha ipotizzato che il dipinto sia da collegare alla famiglia Cassotti, in particolare a Giovannino di Bertolino, cugino di Paolo e Zanino e fratello di Bartolomeo. Giovannino e Bartolomeo avevano commissionato a Previtali la celebre ¿Madonna Cassotti¿, destinata alla cappella di\n famiglia nella chiesa bergamasca di Santo Spirito e ora in Accademia Carrara (inv. P00240). L¿ipotesi di Colalucci trova conferme nella vicenda b\niografica di Giovannino, che ebbe dalla moglie Caterina una figlia femmina nel 1518 e un erede maschio, chiamato Giovan Vitale, nel 1521.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ FAI - Fondo Ambiente Italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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