caffettiera di Ferretti, Antonio (sec. XVIII)
caffettiera,
ca. 1770 - ca. 1780
Ferretti, Antonio (1748/ 1810)
1748/ 1810
Caffettiera in maiolica dal corpo liscio, leggermente rigonfio verso il basso e poggiante su una base tonda un po' svasata. Coperchio a cupolina con pomolo piriforme, manico ad un'unica voluta e beccuccio corto a livello del bordo del corpo.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO caffettiera
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MATERIA E TECNICA
maiolica/ pittura
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ATTRIBUZIONI
Ferretti, Antonio (1748/ 1810)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa Necchi Campiglio
- LOCALIZZAZIONE Villa Necchi Campiglio
- INDIRIZZO Via Mozart 12-14, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La manifattura Ferretti, la più famosa tra le fornaci lodigiane, diede l'avvio alla produzione a piccolo fuoco. Nacque a Lodi per volontà di Simpliciano Ferretti nel 1725, posta lungo il fiume Adda. Dal 1750 venne portata avanti dal figlio Antonio, durando fino al 1796, anno che vide la battaglia sul ponte di Lodi tra gli Austriaci e Napoleone. Tra i motivi decorativi più utilizzati compare l'ornato floreale, distinto in "fiori fini", cioè privi di contorno, e "fiori comuni" che a loro volta potevano essere "semicontornati" o "contornati" in base alla frequenza del profilo in manganese. Per quanto riguarda il decoro a "fiori fini", in questo prevaleva la rappresentazione dei fiori di campo, per conferire semplicità e freschezza, insieme alla rosa, al tulipano, al garofano, ai myosotis, ranuncoli, fiordalisi, primule e campanule. Questo particolare bouquet poteva essere realizzato anche in monocromia, con diverse sfumature in porpora (decoro paonazzetto) oppure in verde. Accanto a questo si pone poi il decoro alla cinese, distinto in due versioni a seconda della maggior o minor raffinatezza esecutiva e composto da una zolla erbosa, derivazione dei "paesaggini", dall'alberello sinuoso dall'aspetto esotico e definito in modo calligrafico e dai piccoli cinesini particolarmente eleganti nella posa, nell'abbigliamento, con attenzione alle stoffe e agli accostamenti cromatici. A questo si affianca il decoro a cineseria di tipo "comune" con delicate sfumature, contorno sottile e una scelta tematica mossa e spiritosa tratteggiata con pennellate veloci. In questo caso, come nell'oggetto in esame, l'albero è una sottile conifera che fatica a reggersi diritta. Il manufatto in precedenza si trovava nel piano seminterrato di Villa Necchi.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- ENTE SCHEDATORE R03/ FAI - Fondo Ambiente Italiano
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DATA DI AGGIORNAMENTO
Fondo
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0