Studi diversi

disegno, post 1839 - ante 1850

Da sinistra: studio di elemento decorativo; libro; putto; figura femminile seduta e figura maschile in piedi, il braccio sinistro levato; spada; volto maschile.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ penna/ inchiostro
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Poldi Pezzoli. Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Poldi Pezzoli
  • INDIRIZZO Via Alessandro Manzoni 12-14, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Non sappiamo quando questo interessante taccuino d'appunti, composto di studi di figure e d'architettura, di paesaggio e di decorazione, e di schizzi di episodi della vita di Napoleone, sia entrato a far parte della collezione di Riccardo Lampugnani; e nessuna attribuzione è mai stata proposta per cercare di individuarne l'autore. La sola informazione, una scritta a matita, compare sulla terza di copertina: "Copie da Orazio Vernet, Storia di Napoleone, su l'Ardèche". Indicazione preziosa, perchè consente almeno di precisare la data di una parte del taccuino: i disegni di tema napoleonico che l'anonimo artista ha tracciato, con mano veloce e sintetica, sull'intera seconda parte del volumetto, a partire dalla carta 7 verso, sono tratti dalle vignette che Horace Vernet aveva disegnato per la "Histoire de l'empereur Napoléon" scritta da Paul Mathieu Laurent de l'Ardèche e pubblicata a Parigi nel 1839; nello stesso anno, la tipografia torinese Fontana pubblicò la prima edizione italiana del testo, per le cure di Antonio Lissoni, che era stato ufficiale di Napoleone ("Storia di Napoleone di P.M. Laurent de l'Ardèche illustrata da Orazio Vernet voltata in italiano da Antonio Lissoni e da esso cresciuta delle imprese militari delle soldatesche italiane", Torino, Fontana, 1839). Questa edizione, senza dubbio, aveva sotto gli occhi l'anonimo autore del taccuino Lampugnani: ne copia, infatti, talvolta, brevi brani, o frasi; e annota rapidamente, con un segno a penna libero e sicuro, appena rilevato dall'acquerello grigio, i disegni di Horace Vernet che più attirano la sua attenzione. Spesso, di quelle vignette, appunta solo dei particolari: come per memoria, durante la lettura. E' possibile che quei disegni l'artista li abbia eseguiti in anni assai vicini alla data della pubblicazione del volume; e quindi attorno al 1839, o poco oltre, per l'inflessione ancora nettamente neoclassica che rivelano i primi fogli del volumetto, ricchi di piccoli studi di figure, di paesaggio, di motivi d'ornato: oltre la metà del secolo, infatti, quell'aria settecentesca sarebbe del tutto fuori tempo. Chi sia però l'autore di questi disegni, non è facile dire: anche se, a mio parere, il tratto a penna netto e pulito, l'acquerellatura veloce delle vignette di tema napoleonico sono assai vicini a quelli che usa Massimo D'Azeglio (Torino 1798 - 1866) in certi suoi libretti d'appunti degli anni '20 e '30 del XIX secolo (cfr. ad esempio le tavole n°66-67, pp. 116-117, in "Massimo D'Azeglio. Mostra organizzata dalla città di Torino nel primo centenario della morte", Torino, 1966).
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Poldi Pezzoli
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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