Amazonomachia
lastra di sarcofago,
post 100 - ante 200
Nella lastra è visibile parte del combattimento tra sette Amazzoni, due delle quali a cavallo e una a terra con il proprio destriero, abbigliate con il berretto frigio, il chitone fermato sulla spalla sinistra che lascia il seno destro scoperto, e gli stivali con il bordo risvoltato (embades). Le Amazzoni sono raffigurate intente a lottare contro sei guerrieri nudi, taluni con elmo e uno a terra avvolto in un abito da cerimonia (klamis). All'estremità sinistra si intravvede il braccio di un'altra figura mentre a quella destra il piede e il contorno della gamba di un altro combattente.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO lastra di sarcofago
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MATERIA E TECNICA
marmo scultura
- AMBITO CULTURALE Bottega Attica
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civici Musei d'Arte e Storia Brescia
- LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Giulia
- INDIRIZZO Via dei Musei 81, Brescia (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella lastra, in marmo bianco a grana media, è visibile parte del combattimento tra sette Amazzoni e sei guerrieri nudi, taluni con elmo. La lastra risulta tagliata alle estremità, forse in occasione del reimpiego. L'intrico dei corpi, enfatizzati dai chiaroscuri del rilievo, conferisce alla scena alta drammaticità, sottolineata anche dalle pieghe nervose dei panneggi che, in particolare nella parte destra della lastra, coprono completamente il piano di fondo. Le numerose e sovrapposte posture di Ammazzoni, guerrieri e cavalli, che marcano con la loro posizione le diverse profondità di campo, sembrano segnare, pur nella continuità del rilievo, una pausa del ritmo in corrispondenza della coppia centrale, in cui il guerriero nudo con il braccio sinistro trattiene per i capelli la donna inginocchiata che gli sta davanti, mentre con il destro sta per sferrare un colpo. Tale cesura sembra porre l'accento su queste due figure, che dovevano segnare l'asse mediano della lastra. La lastra appartiene a una fronte di sarcofago prodotto tra il II ed il III secolo d. C. nella regione greca di Atene, l'Attica. A partire infatti dal regno dell'imperatore Adriano (118-138 d. C.), sino alla seconda metà del III secolo d. C., alcune botteghe di quella regione si specializzano nella realizzazione di sarcofagi, prevalentemente in marmo proconnesio, con scene di battaglie mitologiche scolpite in funzione dell'esaltazione del defunto, paragonato all'eroe del mito. In questo caso la scena scolpita ha come protagonisti eroi ateniesi, raffigurati nudi, e le Amazzoni, guerriere a cavallo di origine orientale. L'intricato rilievo allude probabilmente all'episodio mitico della battaglia combattuta dalle Amazzoni alle pendici dell'acropoli di Atene per liberare la loro regina Antiope, rapita e sposata da Teseo con l'aiuto di altri guerrieri ateniesi. Il tema della morte e l'eroicità del combattimento fanno diretto riferimento alla destinazione della cassa e alla virtù del defunto. I sarcofagi attici venivano esportati in tutto il Mediterraneo; attraverso l'Adriatico arrivavano ad Aquileia e da qui distribuiti in Italia settentrionale. Per il tipo di marmo usato e per la complessità dei rilievi, erano destinati a personaggi di rango sociale elevato. Per quanto riguarda i pochi esemplari attici rinvenuti a Brescia, si può ipotizzare che essi siano appartenuti a membri di famiglie illustri. La lastra con l'Amazzonomachia è stata recuperata nell'ottobre del 1998 dal pavimento, steso in età bassomedievale, nella chiesa di S. Salvatore, reimpiegata con la parte a rilievo rivolta verso il basso, insieme ad altri frammenti di sarcofago di età romana.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Comunità Montana Valle Trompia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0