clavicembalo - ambito napoletano (prima metà sec. XVI)
Le condizioni di conservazione di questo clavicembalo rinascimentale lo rendono unico e di straordinario interesse. Cassa Lo strumento, di costruzione leggera, ha sagoma a forma d'ala composta di cinque lati di cui uno curvo, tastiera che simula sporgenza dal suo profilo e angolo di coda molto acuto. Le fasce, in acero sicomoro di taglio radiale, sono unite e incollate ad ugnatura tra loro e ad appoggio contro i bordi del fondo dai quali sporgono di alcuni mm. La tavola frontale asportabile in legno di frutto sopra la tastiera, è di mediocre fattura ed evidentemente non originale,. Ai lati della tastiera, contigue alle fasce, ci sono due spallette riportate di sicomoro intagliato; in ciascuna di esse è rappresentata una cornucopia. Sulle superfici esterne sono intagliati due elmi con cimiero, quello di destra ha le sembianze di una testa maschile con barba e cappello. Il fondo dell'intaglio è lavorato a punzone. Due sottili blocchetti di sicomoro sono incollati all'interno
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO clavicembalo
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MATERIA E TECNICA
legno di abete
legno di acero
legno di bosso
legno di faggio
- AMBITO CULTURALE Ambito Napoletano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo strumento fu trasformato in clavicordo in epoca non precisabile forse relativamente recente, con la perdita dei salterelli e della loro guida. Non sono pervenuti inoltre il traversino dei salterelli e la tavola frontale: tastiera e ponticelli si trovano però nello stato originale. L'indagine dendrocronologica effettuata sulla tavola armonica d'abete (Picea Abies), attribuisce come terminus post quem l'anno 1513. Questa indicazione è compatibile con l'anno segnato dalla firma apocrifa. E' evidente che lo strumento doveva far parte di un claviorgano come testimoniano le tracce di guarnizioni in pelle sotto i tasti e i fori passanti nel fondo, nel telaio e nel sottotelaio della tastiera. La somiglianza della numerazione, ancora visibile accanto a questi fori, con la più antica fra quelle leggibili sulle leve dei tasti ci suggerisce che lo stato di claviorgano fu probabilmente quello originale. Un'ulteriore indicazione delle caratteristiche di tale claviorgano è fornita dal foro per la registrazione praticato nella fascia destra. Poichè il clavicembalo possedeva un solo registro, la cui esclusione avrebbe permesso di suonare l'organo solo, si può presumere che quest'ultimo non possedesse una tastiera propria ma utilizzasse quella del clavicembalo.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- ENTE SCHEDATORE R03/ Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2001
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0