violoncello di Mandelli, ( Guglielmo Secondo ) Camillo - ambito milanese (secondo quarto sec. XX)

violoncello, 1926 - 1926

I fori armonici e la testa, con l'occhio molto piccolo e sporgente, ricordano molto il lavoro di Riccardo Antoniazzi. Le caratteristiche della stilistiche scuola sono particolarmente evidenti nella lavorazione del bordo. Le bombature, probabilmente anche per effetto di deformazioni sono molto piatte e basse ed arrivano al filetto raccordandosi una sgusciatura accentuata, che si arriccia repentinamente verso lo spigolo del bordo. Il modello è simile a quelli usati dagli Antoniazzi: lo strumento dà quasi l'impressione di conservare, seppure ingrandite, le proporzioni di un violino. I fori armonici sono di buona fattura e con una lavorazione precisa; la linea è classica, con una leggera incavatura nelle palette inferiori. La nocetta è molto grande, 32 mm circa di larghezza. La testa, ben rifinita, è ha un carattere stilistico particolare ed ha le ganasce della cassetta dei piroli sottili. Il fondo è in due pezzi di acero a taglio tangenziale con marezzatura discendente dalla giunta. Le fasce sono dello stesso tipo di legno. La tavola è in due pezzi di abete con venatura fitta in centro che si va allargando verso i lati. La testa è in acero. Il filetto ha il bianco in acero alquanto scuro od oppio di mm 0,8 ed il nero (palissandro ?) di mm 0,4.

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