violino di Galbusera, Carlo Antonio - ambito milanese (secondo quarto sec. XIX)

violino, ca. 1830 - ca. 1830

Lo strumento ha la forma di una chitarra, senza le punte. L'autore si è rifatto ad esperimenti liutari compiuti pochi anni prima in Francia da F. Chanot . Il fondo è in un solo pezzo di acero a taglio tangenziale con marezzatura stretta e lieve, quasi orizzontale. Le fasce sono dello stesso tipo di legno, ma a taglio radiale e con marezzatura più profonda. La tavola è in due pezzi di abete con venatura media e regolare. I fori armonici hanno le tacche incise solo in superficie, senza interessare tutto lo spessore della tavola che non è verniciata. La testa è dello stesso tipo di acero usato per il fondo e le fasce. Il manico è di tipo barocco, non interrompe la tavola e si alza sopra di essa, essendo leggermente inclinato all'indietro così da permettere di montare una tastiera moderna. Questo tipo di manico, con varie varianti, è stato molto usato dai liutai lombardi del XIX° secolo (vedi il violino piccolo di Enrico Ceruti, n. inv. 67). Il filetto è a cinque strati (nero-bianco-nero-bianco-nero) e, sulla tavola, si interrompe sotto la tastiera, lasciando capire che il violino è stato filettato a cassa chiusa e con il manico già attaccato. Il bianco è in pioppo ed il nero è in noce, tutti dello spessore di mm 0,4.

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca. 1830 - ca. 1830

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE