Veduta della villa "Il Museo" di Como

dipinto post 1618 - ante 1619

Veduta a volo d'uccello vista dal lago di un corpo di edificio quadrato con porticato a colonne trabeate su tre lati e un ambiente avanzato sul lago con quattro grandi figure classiche sulla facciata; dietro: vasto giardino quadrato; sul lago: tre natanti. Sullo sfondo si vede la sella di Chiasso con un Castello.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA OLIO SU TELA
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici di Como
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Volpi
  • INDIRIZZO Via Armando Diaz, 82-84, Como (CO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come informa Stefano Della Torre, il dipinto proviene "dalla ottocentesca raccolta Pedraglio, restando oscuri i passaggi precedenti. Acquistato a fine secolo dal barone Leonino, passò ad arredare la villa Gallia di Borgovico, la cui successiva proprietaria, donna Giulia Crespi Morbio [...] ne fece dono al Museo Civico di Como "(Della Torre, 1989,103) con il suo pendant "Veduta di Como", pure appartenente alla collezione dei Musei Civici. Il dipinto, che rappresenta lo scomparso Museo fatto costruire da Paolo Giovio in Borgovico tra il 1537 e il 1543 per ospitarvi la propria collezione di ritratti, è stato sottoposto dal Della Torre (Della Torre, 1985) ad un'analisi comparativa con altre due vedute del Museo possedute dalle collezioni civiche di Como (inv. 3 e 596). Lo studioso, giunto alla conclusione "che il dipinto fu concepito posteriormente alla distruzione del museo, avvenuta nel 1615" (Della Torre, 1989, 104), ha ipotizzato che la veduta in oggetto derivi da una perduta fonte grafica o, addirittura, "da ricostruzioni erudite fondate sul rilievo di alcuni elementi topografici" (Della Torre, 1989, 104) che ricondurrebbero al ruolo di umanista comense svolto da Girolamo Borsieri quale erede ideale di Paolo Giovio. Il Della Torre, dunque, non esclude che il dipinto sia stato eseguito proprio per il Borsieri da un artista a lui devoto, ma non identificabile, per ragioni stilistiche, con Cristoforo Caresana, presunto autore del pendant raffigurante una Veduta di Como. Non sembra, per il momento, di poter rintracciare tra i pittori attivi a Como nei primi decenni del Seicento l'esecutore della tela in oggetto, anche se un recente studio a cura di Maria Letizia Casati ha messo in evidenza l'esistenza di artisti specializzati nella realizzazione di architetture dipinte come Giovan Battista Recchi, ritenuto, tra l'altro, allievo del Caresana.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Musei Civici di Como
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2000
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1618 - ante 1619

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE