Santa Caterina da Siena davanti a Urbano VI

dipinto, ca. 1490 - ante 1499

Le vicende di santa Caterina da Siena hanno inizio nella lunetta centrale, completamente distrutta dal bombardamento alleato del 1943, e proseguono nella lunetta destra, assai danneggiata ancorché in parte leggibile, dove sono raffigurate varie scene: nella parte sinistra la santa è tormentata dai diavoli, mentre nello sfondo distribuisce l'elemosina; nella zona destra della medesima lunetta, sperata dall'altra grazie a una finta candelabra dipinta, santa Caterina è raffigurata mentre si inginocchia davanti a papa Urbano VI che la riceve in udienza. In quest'ultimo episodio si nota un affollato corteo di personaggi, tra cui cardinali e alti prelati che si stagliano sullo sfondo contraddistinto da solide architetture in prospettiva.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria delle Grazie
  • INDIRIZZO Piazza Santa Maria delle Grazie, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Scoperti soltanto nel 1928, gli affreschi, che purtroppo versano in uno stato di conservazione precario, consentono tuttavia di verificare ancora il loro elevato livello qualitativo, che qualifica la cappella come uno dei luoghi artistici più interessanti, ancorché un po' trascurati, della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Sul piano dello stile si può ragionevolmente immaginare all'opera un pittore influenzato dalle architetture bramantesche, come si evince dalla notevole padronanza esibita nella scienza della prospettiva, benché le scene all'interno delle medesime lunette non siano quasi mai unificate dal punto di vista centrale. Si tratta, dunque, di un'interpretazione libera e ancora un po' impacciata della somma lezione di Bramante, sviluppata evidentemente da un maestro locale propenso a esibire un gusto fortemente antichizzante e denso di rimandi antiquariali, in passato identificato con Donato Montorfano (anche per via della famosa Crocefissione presente nel refettorio delle Grazie, sulla parete opposta rispetto a quella dell'Ultima cena di Leonardo) e più recentemente con Cristoforo de' Mottis, ma senza certezze. Le figure si caratterizzano inoltre per un accentuato senso plastico e una cer amonumentalità, derivata probabilmente dalla conoscenza di altri maestri attivi a cavallo tra Quattro e Cinquecento, come il bresciano Vincenzo Foppa e Ambrogio da Fossano detto il Bergognone; non è da escludere che l'anonimo pittore attivo nella prima cappella sinistra delle Grazie si fosse formato a contatto con il cantiere della Certosa di Pavia. Gli affreschi furono eseguiti intorno all'ultimo decennio del Quattrocento (probabilmente sostituendo una modesta decorazione di poco più antica), epoca in cui morì il giureconsulto Francesco Bolla (personaggio legato a Gian Galeazzo Sforza), ma non furono terminati, forse perché lasciati interrotti alla caduta di Ludovico il Moro, nel 1499.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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