Fede

dipinto, post||ca. 1571||1565 - ante||ca. 1573||1570

La cappella è caratterizzata da una decorazione a stucco dorato e dipinto, che incornicia vari affreschi che si estendono, oltre che sulla volta, anche sulle pareti laterali. Al centro della cappella è presente una pala d'altare il cui soggetto è ispirato a un passo degli Atti degli Apostoli (XVII, 17): "Egli dunque discuteva nella sinagoga con i Giudei e con le persone pie, e ogni giorno sulla piazza con quelli che incontrava". Il riferimento è alla predica di Paolo nell'Areopago di Atene: il santo è visibile al centro del dipinto, impegnato a parlare mentre è circondato da una moltitudine di persone, alcune delle quali in piedi, altre seduti, come la donna col bambino visibile in primo piano. Gli affreschi della cappella comprendono anche il Battesimo di san Paolo, sulla parete sinistra, la Conversione sulla destra, i Profeti sull'arco d'ingresso e sulla volta le allegorie della Fede, della Speranza e della Carità.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura
    tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Semino, Ottavio; Ferrari, Giovan Antonio; Prevosti, Giuseppe (1530 Ca.-1604; Sec. Xvi; Sec. Xvi)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maurizio al Monastero Maggiore
  • INDIRIZZO Corso Magenta 13, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Commissionata nel 1571, come si evince dal contratto, la pala con la Predica di san Paolo in realtà fu eseguita soltanto un paio d'anni più tardi. La datazione conferma che il dipinto si inserisce a pieno titolo nel periodo milanese di Ottavio Semino. Il pittore, originario di Genova, riprende con estrema fedeltà invenzioni compositive di grandi maestri del Rinascimento (guardando con particolare interesse agli esiti della cultura raffaellesca esportati, proprio a Genova, da Perin del Vaga e da Giulio Romano), veicolate per lo più attraverso la diffusione di stampe e disegni. Si pensi alla donna in primo piano, che sorregge un bambino e si rivolge all'esterno, chiamando in causa direttamente l'osservatore: questa idea, tratta dalle Stanze Vaticane di Raffaello, verrà riproposta da Semino nell'affresco con il Martirio di sant'Andrea nella omonima chiesa di Melzo, un lavoro avviato nel giugno del 1573, in continuità dunque con l'impregno appena terminato in San Maurizio. La pala raffigurante la Predica di san Paolo rappresenta l'unica testimonianza pittorica mobile che resta del pittore; in San Maurizio Semino si impegnò a dipingere anche gli affreschi della medesima cappella Fiorenza (o di san Paolo), oggi solo in parte leggibili, perché in alcuni casi totalmente perduti. Il partito di stucchi, che secondo il contratto sarebbe dovuto essere realizzato dal Semino stesso, fu in realtà eseguito da Giovan Antonio Ferrari e Giuseppe Prevosti.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'