assunzione della Madonna
Al centro della scena, in posizione elevata, è raffigurata la Vergine assunta, attorniata da angeli cantori, musici e incoronata da altri due angeli; tra le nubi spuntano alcuni cherubini. Intorno a Maria risplendono vari raggi che delineano una sorta di "mandorla" di luce, di grande effetto scenografico. Al di sotto gli apostoli assistono all'episodio miracoloso e a fatica trattengono l'emozione del momento, come dimostrano le loro mani e braccia protese verso l'alto, in segno di stupore. Un aspetto cuorioso è fornito dal numero delle figure maschili, tredici: agli apostoli è stato forse aggiunto san Pietro (con ogni probabilità un'aggiunta così incisiva e significante era legata alle intenzioni della committenza). Sullo sfondo va degradando un paseaggio collinare, contraddistinto da un fortilizio individuabile grazie al torrione centrale, mentre in lontananza si scorgono i profili di gruppi montani, non particolarmente caratterizzati dal punto di vista morfologico.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maurizio al Monastero Maggiore
- INDIRIZZO Corso Magenta 13, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Tradizionalmente riferito alla mano di Bernardino Luini, autore in San Maurizio delle altre scene affrescate sulla medesima parete divisoria della chiesa pubblica, soltanto all'inizio del XX secolo si è cominciato a mettere in discussione l'autografia della scena in esame, che in effetti denuncia più di una caduta di stile rispetto alla qualità avvertibile negli altri scomparti riferibili a Luini. Se oggi gli studiosi tendono a escludere (pur con alcune eccezioni) l'Assunta dal corpus luinesco, riesce però difficile individuarne con precisione l'autore. In tempi recenti si è proposto di riferire l'episodio a Bernardino Ferrari, a buon diritto ricompreso tra i protagonisti del contesto artistico milanese del primo Cinquecento. A ridosso delle prime opere conosciute del pittore di Vigevano, che si scalano nel secondo decennio del Cinquecento, il Ferrari compì quasi certamente un viaggio a Roma, dove ebbe modo di entrare in contatto con i capolavori di Raffaello. In seguito, probabilmente in relazione al suo ritorno a Milano, le sue preferenze si indirizzarono verso il classicismo intenerito delle opere della maturità di Bernardino Luini. Gli esiti di questo processo porteranno il Ferrari a rappresentare una sorta di corrispettivo lombardo delle interpretazioni diminuite e rassicuranti di Raffaello. L'ipotesi attributiva per l'Assunta resta tuttavia ancora da circoscrivere, non trovando unanime riscontro; è pertanto necessario mantenere una certa prudenza e riferire l'affresco a uno collaboratore di Luini attivo nella sua bottega alla fine del primo quarto del Cinquecento.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0