Decorazione pittorica del sacello di San Satiro. Quattro santi
dipinto,
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All'interno del sacello di San Satiro, a fianco della chiesa di Santa Maria, sopravvive, benché molto frammentaria, un'antica decorazione ad affresco. Questa si sviluppava nelle nicchie che scandiscono le quattro campate di spigolo dell'edificio dove restano lacerti di figure di santi, croci e decorazioni fitomorfe. Successivi e meglio conservati sono gli affreschi posti ai lati dell'entrata dell'ambiente dove si possono scorgere a destra, in alto, una Madonna in trono con il Bambino benedicente, e più in basso, un'epigrafe dipinta con accanto due santi, uno forse Sant'Antonio abate, mentre a sinistra parti di una raffigurazione con un Cristo nell'atto di benedire un gruppo di devoti inginocchiati.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Maria presso S. Satiro
- INDIRIZZO Via Torino, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi interni al sacello di San Satiro appartengono a periodi differenti. Le decorazioni vegetali delle voltine, le figure di santi nell'angolo a sinistra dell'altare maggiore, le croci in quello di destra e i quattro santi negli angoli ai lati dell'entrata, sono secondo la critica tutti verosimilmente databili alla fine del IX secolo, benché gli ultimi si distinguano per una maggior monumentalità e ieraticità. All'inizio del XI secolo spetterebbero le due figure e la decorazione a racemi stilizzati nella parte inferiore delle due nicchie dell'angolo a destra dell'altare. Alla metà del XIII secolo è invece datata la Madonna in trono con il Bambino benedicente con paralleli avanzati dagli studiosi con la Madonna con il Bambino affrescata nella Cappella Cittadini della chiesa di San Lorenzo Maggiore. I lacerti furono tutti rimessi in luce durante i restauri operati da Gino Chierici fra il 1939 e 1942. In quell'occasione infatti, volendo ripristinare l'interno del sacello alle forme altomedioevali, vennero eliminate tutte le decorazioni successive, sia quelle quattrocentesche, sia quelle più tarde. Inoltre furono demolite le volte dei vani angolari riscoprendo, a una quota più alta, le voltine originali affrescate a motivi vegetali. Anche gli affreschi più tardi, posti ai lati dell'entrata, furono rinvenuti eliminando i riallineamenti eseguiti nella seconda metà del Quattrocento per raccordare il sacello con il transetto della nuova chiesa di Santa Maria. In particolare, i frammenti dove si riconosce un Cristo nell'atto di benedire un gruppo di devoti inginocchiati, ora presenti sulla parete a sinistra dell'entrata, erano in origine sulla destra e coprivamo l'affresco con la Madonna in trono con il Bambino benedicente. Staccati, per scoprire l'affresco sottostante, furono ricollocati poi sulla parete di fronte. Durante il secondo conflitto mondiale l'integrità dell'interno dell'edificio fu fortemente compromessa dalla distruzione dei vetri del lanternino ripristinati solo nel 1958. Un'ultima campagna di restauri compiuta fra il 1982 e il 1989 ha interessato tutto il sacello e in particolare gli affreschi interni con l'eliminazione dei più gravi difetti di adesione dell'intonaco al supporto murario e con un consolidamento e successiva pulitura di tutta la pellicola pittorica, andando a rimuovere, dove necessario, tutte le sovrammissioni operate nei restauri precedenti.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0