Ciborio. Angeli che trattengono i quattro venti della terra

dipinto post 1050 - ante 1149

La cupola interna del ciborio della chiesa di San Pietro al Monte presenta una decorazione ad affresco dove sono rappresentati i Giusti attorno all'Agnello e nei pennacchi gli Angeli che trattengono i quattro venti della terra.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA stucco/ incisione
    stucco/ intaglio
    stucco/ intonacatura
    intonaco/ pittura a fresco
    stucco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Pietro al Monte
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Una delle opere plastiche più rilevanti della chiesa di San Pietro al Monte è sicuramente il ciborio. Come per il resto delle decorazioni in stucco e degli affreschi dell'edificio anche per esso sono molte le opinioni sulla datazione che varia dalla seconda metà del XI secolo alla prima metà del secolo successivo. È in ogni modo un monumento rarissimo di cui si conosce un solo atro esempio che è quello nella basilica di Sant'Ambrogio a Milano. Alcune differenze però con quest'ultimo stanno nell'uso dei materiali, più ricchi nel ciborio milanese, e anche nelle dimensioni, inferiori in quello civatese che si contraddistingue per una maggiore snellezza. Funzione principale della struttura era quella di esaltare la zona dell'altare indirizzando lo sguardo del fedele verso la confessio dove erano custodite preziose reliquie di San Pietro. È stato sottolineato dalla critica come vi sia uno stretto legame iconologico fra le rappresentazioni in stucco del ciborio e gli affreschi della chiesa, benché oggi difficilmente coglibile per la perdita delle pitture dell'abside occidentale. Alla Crocifissione, ovvero alla morte di Cristo del timpano anteriore, corrispondeva infatti la Vittoria sul drago della lunetta di fronte, ossia il trionfo di Cristo risorto sul male; mentre alla Traditio legis et clavis, la missione affidata da Cristo alla chiesa del timpano posteriore, faceva da contraltare l'affresco perduto dell'abside occidentale che probabilmente rappresentava il Giudizio universale, cioè il ritorno sulla terra di Cristo alla fine dei tempi. Un'altra corrispondenza messa in evidenza fa riferimento alla visione del pellegrino che varcando l'ingresso dell'edificio incontrava come prima immagine la Traditio legis et clavis affrescata sopra la porta della chiesa e subito in asse, all'interno, la Crocifissione del ciborio. Viceversa dall'abside occidentale, probabilmente destinata al solo clero, un'altra Traditio legis et clavis - non visibile ai fedeli - era collocata in linea invece con la Vittoria sul drago. Le colonne del ciborio sono di granito rivestite d'intonaco, la struttura del fastigio è in muratura (sabbia, pietra e calce), mentre i capitelli, i simboli dei Quattro evangelisti, gli altorilievi con gli Episodi della vita di Cristo e tutte le decorazioni sono in stucco modellato, inciso, intagliato e in origine verosimilmente anche policromato. Secondo il parere di taluni studiosi i capitelli e le colonne sono però il risultato di rifacimenti successivi eseguiti con modalità e materiali diversi rispetto agli originari.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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