Decorazione pittorica dell'endonartece. Gerusalemme celeste
dipinto,
post 1050 - ante 1149
Entrati nella chiesa di San Pietro al Monte subito sulla sinistra incontriamo Papa Gregorio che accoglie i devoti e sulla destra Papa Marcello che accoglie i devoti. Ai loro piedi è riprodotto un pesce simbolo di Cristo. Nella lunetta che sovrasta internamente la porta è raffigurato Abramo che accoglie le anime dei giusti - simboleggiati dalle tre figure che tiene in grembo - mentre nella volta a crociera è illustrato uno degli affreschi più noti del ciclo, la Gerusalemme celeste, così come descritta nei capitoli 21 e 22 dell'Apocalisse.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Pietro al Monte
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le proposte avanzate dalla critica sulla datazione degli affreschi della chiesa di San Pietro al Monte sono molteplici e oscillano tra la seconda metà del XI secolo e la prima metà del secolo successivo. Anche sull'ambito di produzione i pareri sono discordi. Infatti, pur ammettendo una comune matrice lombarda, diverse sono le posizioni degli studiosi sui possibili ambiti di influenza e sui vari gradi di ricezione dei modelli. Sulla base delle diverse datazioni proposte ci si altalena fra chi è più propenso a riconoscervi soprattutto influenze derivanti dall'ambito ottoniano e chi invece ammette più che altro un predominio di cultura bizantineggiante. Nemmeno in merito al numero o alla provenienza degli artisti che presero parte ai lavori non esiste tra gli studiosi un accordo. Si possono ad esempio osservare notevoli differenze stilistiche tra l'autore che ebbe a realizzare la Gerusalemme celeste, dove è piuttosto evidente la permanenza di modelli di provenienza nordica, rispetto al maestro che eseguì la Vittoria sul drago che dimostra di saper ben padroneggiare il linguaggio figurativo bizantino. Dai soggetti raffigurati negli affreschi e dai titoli di cui essi sono corredati si evince un'unicità iconologica a carattere escatologico le cui fonti principali sono il libro dell'Apocalisse e la tradizione esegetica. Tramite il ciclo dipinto, infatti, il pellegrino-fedele era accolto nella chiesa come penitente e, attraverso un percorso di redenzione volto alla salvezza, gli veniva mostrato il male che una volta rifuggito gli avrebbe garantivo l'accesso alla Gerusalemme celeste metafora della vita eterna.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0