Decorazione plastica ed elementi di sostegno dell'endonartece. Motivi decorativi
decorazione plastica,
post 1050 - ante 1149
Il corpo orientale delle chiesa di San Pietro al Monte è costituito da un endonartece che presenta decorazioni in stucco nelle colonne e nei capitelli che lo sorreggono, come pure nelle ghiere degli archi e nella cornice che profila la grande lunetta che sovrasta la struttura. Sempre in stucco sono anche i due plutei che, posti tra le colonne, delimitano lo spazio del vestibolo.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO decorazione plastica
-
MATERIA E TECNICA
stucco/ incisione
stucco/ intaglio
stucco/ intonacatura
stucco
- AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Pietro al Monte
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le diverse opinioni della critica sull'età degli stucchi della chiesa di San Pietro al Monte sono andate di pari passo con la datazione degli affreschi. Le proposte avanzate infatti sono molteplici e oscillano tra la seconda metà del XI secolo e la prima metà del secolo successivo. Anche sull'ambito di produzione i pareri sono discordi. Infatti, pur ammettendo una comune matrice lombarda, diverse sono le posizioni degli studiosi sui possibili ambiti di influenza e sui vari gradi di ricezione dei modelli. Sulla base delle diverse datazioni proposte ci si altalena fra chi è più propenso a riconoscervi soprattutto influenze derivanti dall'ambito ottoniano e chi invece ammette più che altro un predominio di cultura bizantineggiante. Opinione comune tra gli studiosi resta però l'unitarietà del programma iconologico al cui complesso significato concorrono pienamente anche gli apparati decorativi in stucco. Alcuni sono infatti i significati simbolici individuati dalla critica anche in questi elementi ornamentali. Per esempio il differente andamento tortile decorativo di una colonna del vestibolo, rispetto alle altre tre, è stato interpretato come una rappresentazione metaforica dei quattro evangelisti, dove si è voluto diversificare i tre sinottici, Matteo, Marco e Luca, da Giovanni. Mentre i due plutei che delimitano lo spazio dell'endonartece, tra le prime immagini viste dal fedele che varcava l'ingresso della chiesa, sono stati interpretati da taluni come raffigurazioni del male che il pellegrino, in un percorso di redenzione volto alla salvezza, era chiamato a rifuggire lasciandosele alle spalle. Altri viceversa hanno immaginato questi animali mitologici come custodi dell'edificio, con la funzione cioè di allontanare il male.
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE SCHEDATORE R03/ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0