liuto - ambito Siria (seconda metà sec. XX)
liuto
sec. XX seconda metà
Ud (liuto arabo a pizzico) a manico corto. con cassa piriforme formata da tredici doghe in legno chiaro e scuro alternate decorate con motivi geometrici multicolori; cavigliere angolato a esse con dodici piroli laterali; fori di risonanza con rose a intaglio in plastica e cerchi di legno; il battipenna di legno scuro.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO liuto
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MATERIA E TECNICA
legno
nylon
rame
- AMBITO CULTURALE Ambito Siria
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Area Museo delle Culture, Progetti Interculturali e Arte nello Spazio Pubblico. Collezione Vittorio Fesce
- LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
- INDIRIZZO Via Tortona, 56, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Luogo d'uso: Vicino o Medio Oriente\nL'ud è il liuto a manico corto a pizzico del mondo arabo diffuso anche nei paesi un tempo compresi nell'Impero ottomano, e dunque non solo in Turchia, ma anche in Grecia e parte dei Balcani. A oriente è arrivato, sull'onda dell'islamizzazione, sino alla Malyasia, e in Africa lo si trova a sud del Sahara, in Somalia e Zanzibar. Fu fin considerato dalle origini lo strumento principe della musica classica, posto al centro di trattati teorici e spesso usato come modello metaforico per speculazioni filosofiche e invenzioni letterarie. Dall'ud deriva il liuto occidentale, il cui stesso nome viene da al-'ud ("il legno"). Con tale denominazione, infatti, la cultura araba distinse lo strumento con piano armonico di legno dai precedenti cordofoni con la cassa chiusa da una membrana animale. L'ud più comune presenta cinque ordini di corde doppie; sono tuttavia attestati anche modelli a quattro, sei e sette ordini. Il quinto ordine di corde pare sia stato introdotto in Andalusia nell'VIII - IX sec. I sistemi di accordatura sono piuttosto variabili. Le corde dell'ud attuale sono in genere rinforzate con avvolgimenti e sono pizzicate con un plettro di penna d'aquila, di conchiglia o di plastica, tenuto tra il pollice e l'indice. Esistono due scuole sul modo di suonare l'ud: la scuola "ottomana" propende per una ricchezza nell'ornamentazione, prodotta da delicati glissandi sulle dita e da un leggero vibrato. La scuola egiziana invece propende per un volume maggiore prodotto da un deciso uso del plettro. Pur essendo utilizzato principalmente nella musica classica ancora oggi, l'ud è entrato a far parte di orchestre e complessi di diversa natura, e non è raro trovarlo oggi in unione con strumenti moderni o di origine occidentale, o usato in forma solista in generi più "leggeri" di quelli della musica modale di più antica e nobile estrazione.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302178371
- ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0