piatto - produzione giapponese (sec. XIX)

piatto, post 1860 - ante 1880

Piatto cloisonné fondo, con orlo espanso a tesa leggermente obliqua, fondo con medaglione a fondo verde e disegno di carpa che salta fuori da uno specchio lacustre con fiori di loto policromi in alto, e in basso petali di loto. Il medaglione è circondato da tre cerchi concentrici. il più interno è roso, il secondo è bianco con motivi floreali neri, e il terzo è azzurro. La parete presenta un fondo bianco con quattro medaglioni lobati blu campiti da un fiore in bianco, rosso e verde. Fondo, verso e parete sono caratterizzati per lo più da cloisons a goccia, mentre la tesa è interessata dall'esterno da un bordo azzurro con riccioli, una fascia centrale più ampia a zigzag e fiorellini, e una banda interna verde a motivi ondulati. All'esterno, la parete è bianca e il fondo è verde, con motivi a goccia.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO piatto
  • MATERIA E TECNICA rame/ ribattitura/ saldatura
    smalti vitrei/ cottura
    smalto/ lavorazione cloisonné
  • AMBITO CULTURALE Produzione Giapponese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Polo Arte Moderna e Contemporanea. Collezione Giovanni Battista Lucini Passalacqua
  • LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
  • INDIRIZZO Via Tortona 56, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il cloisonné è di derivazione occidentale ma si è perfezionato in Cina (qiasi falang), dove ha raggiunto il massimo della perfezione, fino alla metà del XIX secolo, quando in Giappone si inizia a imitare con risultati dapprima molto scarsi. Il cloisonné era utilizzato saltuariamente dai produttori di else di spada, ma la tecnologia non fu veramente sviluppata durante il periodo Edo. In seguito, nel giro di pochi anni, dagli anni '60 agli anni '90 si passò dalla tipologia dai colori opachi e fangosi che si possono osservare in questo esemplare, a quella a colori lucidi, vetrosi, senza più fili divisori fra i cloisons, superando in qualità la produzione cinese. L'aspetto primitivo di questi samlti ha lasciato pensare in passato che si trattasse di esemplari cinesi molto antichi. Per degli esemplari molto simili che gli autori ritengono cinesi, del XVI secolo, pur avendo caratteristiche da loro stessi ammesse per essere giapponesi, si vedano due bacili della Uldry Collection. I nuovi studi eseguiti da IRVINE al V&A Museum indicherebbero invece una produzione giapponese del XIX secolo. Potrebbe trattarsi dell'oggetto comparso alla Mosta d'arte industriale in Milano del 1874 come "n. 93 Scodella in smalto cloisoné giapponese antico".
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302167024
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2018||2018||2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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