Confucio. deità
statua
post 1612 - ante 1612
Scultura in bronzo raffigurante Confucio, assiso a gambe incrociate su un trono di loto triangolare con doppia fila di petali, il palmo della mano destra posato sulla sinistra. La deità, che si riconosce per la lunga barba dell'uomo saggio e per i capelli raccolti in una crocchia legata entro un tessuto da un nastro che pende su due lati del viso, indossa una veste a lunghe maniche che si lega sul ventre e lascia scoperto il torso.
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO statua
-
MATERIA E TECNICA
bronzo/ fusione a cera persa/ patinatura/ rinettatura
- AMBITO CULTURALE Produzione Cinese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Polo Arte Moderna e Contemporanea. Collezione Giovanni Battista Lucini Passalacqua
- LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
- INDIRIZZO Via Tortona 56, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa statua, assieme ai reperti C182, Buddha e C149, Laozi, con le quali ha in comune l'iscrizione che le attribuisce all'anno 1612, costituisce il gruppo dei Tre Patriarchi, Sanjiaoguo. Le tre deità, assieme, rappresentano il motto "I Tre Insegnamenti sono uno" sanjioao heyi" , con riferimento alla setta sincretista neoconfuciana fondata durante la dinastia Ming da Lin Zhaoen dove gli insegnamenti confuciano, taoista, e buddista erano uniti. In alternativa, e nel sentimento comune, rappresenta la mutua influenza e complementarietà degli insegnamenti delle tre religioni. Queste statue si riconoscono come insieme per l'identico basamento di petali di loto, che solitamente caratterizza le figure buddiste, ma che in questo caso può interessare anche quelle di altre religioni. Ad esempio la triade del tempio del famoso monte taoista Kongtong, nel Gansu, mostra i tre su un fiore di loto, con Laozi/Mencio al centro, Buddha alla sua destra e Confucio alla sinistra. In altri casi Buddha può trovarsi al centro. In periodo Song tutta l'Asia Orientale è rimasta fortemente influenzata dalle nuove idee Neoconfuciane, fino ai giorni nostri. Il credo neoconfuciano incorpora idee buddiste e taoiste. All'epoca, tuttavia, molti neoconfuciani si opponevano strenuamente a questa unione di religioni. Le tre statue, la cui iconografia non è comune, potrebbero essere comparse alla Mostra d'arte industriale in Milano del 1874 come "n. 936 Tre statue sedute rappresentanti la trinità indiana".
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302166948
- ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2018||2018||2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0