Ritratto della figlia Aglae. Bimba che legge
disegno,
ca. 1926 - ca. 1926
Sironi, Mario (1885-1961)
1885-1961
carboncino e lavis di carboncino su carta
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ carboncino/ lavis di carboncino
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ATTRIBUZIONI
Sironi, Mario (1885-1961)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella produzione di Mario Sironi frequenti sono i soggetti a carattere famigliare. La madre, la moglie, i compagni di guerra o le due figlie, nel corso della sua carriera sono spesso effigiati attraverso l'utilizzo di varie tecniche e diversi stili. A questa categoria di opere va aggiunto il foglio conservato dal 1933, dopo un acquisto effettuato presso la moglie, per il Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco, raffigurante la maggiore delle figlie, nata nel 1921. L'opera va messa in relazione, infatti, con il piccolo ritratto della figlia Aglae datato da Andrea Sironi all'incirca al 1926 e oggi in collezione privata (A. Sironi, Disegni, in Mario Sironi, catalogo della mostra, a cura di F. Benzi, Milano 1993, p. 392). I due disegni, entrambi eseguiti a carboncino, messi a confronto mostrano un'indubbia somiglianza non solo per ciò che riguarda i caratteri fisionomici del viso, ma anche per la posa in cui la bimba è ritratta. Le due mezze figure, infatti, assumono la stessa posizione e rivolgono lo sguardo verso il basso, agli oggetti che tengono tra le mani. Ciò che le differenzia è solo il tratto del carboncino che nel foglio del Castello risulta molto più morbido e sfumato. L'incidenza della luce e l'intreccio luminoso sono valorizzati dalla modulazione di un chiaroscuro che fa emergere dallo sfondo il mezzo busto della tenera bimba. Nel disegno in questione è assente quella nuova sensibilità che caratterizza le opere di Sironi della metà degli anni Venti del XX secolo, contraddistinte da uno stile più vicino alla monumentalità della poetica del Novecento. Il disegno, infatti, in quanto a stile, soggetto e tipo di composizione sembrerebbe ancora legato a quelle immagini romantiche e intimiste tipiche della sua produzione giovanile. Questa variazione di stile è connessa all'attitudine del pittore a ritornare e a ripensare, nonché alla capacità di aprirsi al nuovo, senza mai dare un freno al processo di invenzione.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302161023
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0