Studio di un particolare per il quadro Il fienile
disegno,
1893 - 1893
Pellizza, Giuseppe (1868-1907)
1868-1907
carboncino e gesso su carta beige
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ carboncino/ gesso
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ATTRIBUZIONI
Pellizza, Giuseppe (1868-1907)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco. Collezione eredi Pellizza
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno comunemente datato al 1893 si colloca nella produzione grafica dell'artista, insieme ad altri schizzi preparatori, come un importante studio preliminare per la parte centrale dell'opera "Sul fienile", dipinto che impegnò Pellizza tra la fine del 1892 e il 1893. Nel foglio del Castello Sforzesco l'attenzione della scena è concentrata sul vecchio contadino morente riquadrato in un intenso ritratto maggiormente chiaroscurato rispetto al resto della composizione; il volto è schiarito dai riflessi di uno sfondo luminoso, qui solo immaginato, che accentua nell'opera il senso di tristezza e angoscia per la morte incipiente. Alle spalle dell'uomo una giovane donna poggia un morbido cuscino dietro la sua testa, affinché possa ricevere con meno sforzo il viatico dal sacerdote. Il disegno, mostrando un'elaborazione assai complessa, si compone dall'alternanza di tratti corposi e sottili di carboncino che delineano il vecchio contadino e la mezza figura della donna descritta con un tratto più sintetico e veloce. Qui, con un "linguaggio grafico che procede per grandi contrasti di masse" la tecnica divisionista si allea a quella tradizionale, Pellizza riesce, infatti, a riprodurre il dramma dell'esistenza e a dare risalto alla differente consistenza degli spazi e della graduazione della luce (Ponente, Spadini 1982). Inoltre, come riconosciuto dalla critica "se il taglio diagonale sullo sfondo a destra del foglio riferisce con precisione il limite del fienile, i tronchi che segnano in diagonale i sostegni verticali sono nel disegno più simili a veri pilastri, con effetto di solidità maggiore rispetto alla tela" (Scotti Tosini 1996). Secondo quanto riportato da Aurora Scotti, inoltre, tale studio è stato condotto da Pellizza effigiando dal vero un Mongni Volpedese i cui tratti del viso sono eseguiti in maniera più marcata al fine di accentuare l'espressività del volto. La studiosa segnala inoltre che l'opera venne inclusa nell'inventario dello studio dell'artista nel 1907 al n. 288 (Scotti 1986).
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302160966
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2018
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0