Autoritratto. Ritratto (autoritratto)
disegno,
1890 - 1890
Segantini Giovanni (1858-1899)
1858-1899
carboncino acquerellato su carta bianca
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ carboncino
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ATTRIBUZIONI
Segantini Giovanni (1858-1899)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco. Galleria d'Arte Moderna, Milano
- LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
- INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come sottolineato da Annie-Paule Quinsac, tra gli autoritratti che Segantini eseguì nel corso della sua vita ne esistono solo due su tela e non più di sei su carta (Quinsac 1982). Due di questi sono conservati all'interno delle Raccolte del Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco: uno appartenuto a Germano Benzoni fino al 1926 e donato ai musei civici dalla Galleria Scopinich nell'anno successivo (inv. 144), e l'altro legato alla città di Milano, nel 1913, dal pubblicista Felice Cameroni: l'Orso dello Stelvio. L'opera, così come si legge dalla scritta autografa sul verso del foglio fu donata a Cameroni dallo stesso Segantini. Così il pittore scrive: "All'orso dello Stelvio che coi suoi fortissimi articoli letterari inocula da più anni alla borghesia italiana il giusto finissimo della letteratura moderna, l'orso di Savognino che li legge con moltissimo interesse". Segantini fu ossessionato dal tema dell'artista vate: i suo autoritratti, infatti, mostrano il pittore come espressione dell'ideale del mito nietzschiano, il quale viene enfatizzato formalmente attraverso un'accentuazione dei caratteri fisiognomici. Nel caso dell'opera in esame, ciò è evidente nella rappresentazione della prominente struttura ossea del viso squadrato, delimitato da una fitta e fluente barba e da una folta chioma di cappelli corvini. Il pittore nel disegno, siglato col proprio monogramma e datato 1890, con un sapiente uso della tecnica a carboncino, tratteggia il proprio volto visto di tre quarti. Una fioca luce laterale di ascendenza mistica mette in risalto la vivida e ipnotica espressione degli occhi, leggermente strabici, ma pieni d'intensità emotiva, capaci di comunicare quel "senso quasi biblico della sua missione" (Ivi.).
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302160527
- ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0