paesaggio con chiesina

dipinto, post 1860 - ante 1917

Dipinto inserito in una cornice in legno intagliato e dorato. Passaggi graduali e morbidi di chiaroscuro che mettono in evidenza la resa del soggetto raffigurato. Atmosfera sospesa e silenziosa tipica del paesaggio alpino.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Ciardi Guglielmo (1842/ 1917)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa Della Porta Bozzolo
  • LOCALIZZAZIONE Villa Della Porta Bozzolo - complesso
  • INDIRIZZO Viale sen. Bozzolo 2, Casalzuigno (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Guglielmo Ciardi studia nel collegio di Santa Caterina e a diciotto anni viene accolto all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Presenta nel 1866 le sue prime tele con paesaggi. Nel gennaio del 1868 lascia la città natale, per un viaggio d'istruzione che lo porta come prima tappa a Firenze, dove desidera conoscere i macchiaioli e Nino Costa. Su presentazione di Federico Zandomeneghi, viene accolto da Telemaco Signorini. Si reca poi a Roma, quindi a Napoli, dove entra in contatto con artisti della Scuola di Posillipo e della Scuola di Resìna e dove conosce Filippo Palizzi. L'ambiente macchiaiolo lo svegliò, lo tolse dalla pratica accademica, lo inserì nella corrente dei pittori di Barbizon. Ai primi del 1869 ritorna a Venezia. Come soggetti dei suoi dipinti sceglie paesaggi della laguna veneta e della campagna trevigiana, dove si reca per lunghi soggiorni. Sono vedute dagli ampi orizzonti, espressi con una tavolozza di verdi chiarissimi e luminosi. Nel 1874 sposa Linda Locatello, da cui avrà quattro figli, due dei quali diventeranno pittori: Beppe Ciardi, paesaggista e realista, ed Emma Ciardi. Mantiene nel corso degli anni i contatti con i principali centri artistici italiani: Firenze, Torino, Milano, Genova, Roma e Napoli ed è presente a manifestazioni internazionali dell'epoca, tra cui la III Esposizione internazionale d'arte di Venezia del 1899. Dal 1885 trascorre i periodi estivi in varie località sulle Dolomiti e la sua pittura si arricchisce in tal modo di un nuovo soggetto, la montagna. Nel 1894 gli viene assegnata la cattedra di "Scuola di vedute di paese e di mare", all'Accademia di belle arti di Venezia, insegnamento che manterrà fino alla morte. Resta un pittore di successo e di rilievo internazionale, anche se la sua vena, negli ultimi anni dell'Ottocento, perde nitidezza e forza d'ispirazione. Egli continua infaticabilmente a lavorare e a viaggiare, finché le forze lo sorreggono: paralizzato alle gambe, muore a Venezia il 5 ottobre 1917. Con il dipinto Messi d'oro ottiene la medaglia d'oro alle mostre di Monaco di Baviera e di Berlino del 1886. Alcune sue opere sono conservate nelle raccolte dell'archivio di beni storico artistici della banca Intesa Sanpaolo.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302160319
  • ENTE SCHEDATORE R03/ FAI - Fondo Ambiente Italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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