paesaggio

dipinto, ca. 1900 - ca. 1930

Dipinto entro cornice modanata e dorata. Fa parte dei tipici paesaggi "a boscherecce", idealizzati e di sapore arcadico. Trattandosi di una copia, l'atmosfera bucolica fresca e luminosa tipica del Cignaroli, è quì resa in modo meno sciolto, più schematica e rigida. Contrasti chiaroscurali per evidenziare i volumi.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Villa Della Porta Bozzolo
  • LOCALIZZAZIONE Villa Della Porta Bozzolo - complesso
  • INDIRIZZO Viale sen. Bozzolo 2, Casalzuigno (VA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta di una copia da Vittorio Amedeo Cignaroli. Vittorio Amedeo Gaetano Cignaroli: figlio del pittore Scipione e di Marianna Caretti, nacque a Torino intorno al 1730. La data di nascita viene stabilita sulla base dell'atto di morte che lo dice "di anni 70". Secondo la tradizione familiare, il Cignaroli si formò presso il padre dal quale assorbì la cultura veneta, ma con diverso orientamento. Gusto più lezioso. e nostalgie arcadiche distinguono infatti il Cignaroli dal padre, di cui fu collaboratore; i modi alquanto stucchevoli, ma sorretti da sicura abilità di mestiere, incontrarono uno straordinario successo presso la corte sabauda e l'aristocrazia piemontese. È precisamente con Vittorio Amedeo che la bottega dei Cignaroli si allargò di molto, accogliendo quantità di aiuti e rendendo così tuttora difficile una distinzione tra la produzione autografa e quella di bottega. L'opera del Cignaroli è documentata dal 1749 al 1794. Dell'attività svolta nei castelli della Venaria, Moncalieri e Rivoli si è persa traccia (molti dipinti passarono sul mercato antiquario) in seguito alla devastazione e spoliazione di quelle residenze reali. Dal 1749 al 1758 è citato per lavori in Palazzo Reale ( un paracamino) e soprattutto per un primo gruppo di dipinti per il castello della Venaria. Nel 1762 è nominato priore della Compagnia di S. Luca a Torino. L'anno seguente ottenne la prima commissione per la palazzina di caccia di Stupinigi, che doveva diventare sede di uno dei suoi più importanti interventi: quattro sovrapporte con Vedute di caccia e varie figure, tuttora in loco nel salotto dell'appartamento di levante. Del 1779 è la decorazione, già in palazzo Peiretti di Condove a Torino (ora in collezione privata a Parigi). Nel 1771 iniziò per Stupinigi la serie delle Cacce al cervo, fra le sue opere più note, destinate alla sala degli scudieri nell'appartamento del re e tuttora in loco: si tratta di un totale di nove tele, eseguite tra il 1771-72 e il 1778, con larga collaborazione di aiuti. In esse si palesano chiaramente le finalità e i limiti della pittura del Cignaroli, volta a mantenere in vita un mondo arcadico ormai superato e che si risolve nei modi di una decorazione di maniera. Nel 1778 il Cignaroli diveniva professore nella rinnovata Reale Accademia di pittura e scultura di Torino. Nel 1782 Vittorio Amedeo III lo nominava "nostro pittore in paesaggi e boscarecce".
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302160305
  • ENTE SCHEDATORE R03/ FAI - Fondo Ambiente Italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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