Madonna con il Bambino dormiente

dipinto, post||ca. 1660||1680 - ante||ca. 1670||1685

La tela è montata entro una cornice antica.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Preti Mattia (1613/ 1699)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Sistema Museale Montichiari Musei. Collezione privata Luigi Lechi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Tabarino
  • INDIRIZZO Piazza Teatro, 23, Montichiari (BS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto si inserisce tra le prove più private del pittore come il "Tobia guarisce il padre" di Huston, la "Madonna con San Luca" della Valletta, la "Madonna e santi" di Malta (Rabat) e l' "Agar e Ismaele" di Monaco. L'opera riprende un'invenzione arcaica, uno schema quasi quattrocentesco, nel gesto affettuso della Madonna e del Bambino, reinterpretata con il gusto della pittura napoletana del Seicento. Lo stesso gesto affettuoso si ritrova nella "Madonna con Bambino, San Giovanni Battista e Sant'Antonio Abate" del Verdala Palace di Boschetto a Rabat, assimilabile anche per la fattura particolare del velo di Maria, ampio e ricadente in pieghe molli e umide (cfr. J.T. Spike, 1999, pp. 24, 68). Nel percorso artistico del pittore l'opea si colloca nel fecondo periodo napoletano (1653-1660), quando il pittore raggiunse la sintesi definitiva e personale delle numerose precedenti influenze ricevute a Roma durante il suo primo periodo formativo. (Notizie storico-critiche relative al progetto di catalogazione dell'anno 2005). Il dipinto raffigura la Vergine che con gesto protettivo allarga il velo trapunto di stelle per avvolgere il Bambino, richiamo iconografico al tradizionale appellativo mariano di stella maris. Questo dipinto va inserito tra le opere realizzate dal calabrese Mattia Preti durante il suo lungo soggiorno nell¿isola di Malta, dove si stabilisce definitivamente intorno al 1660, realizzando una fitta serie di commissioni per numerosi edifici di culto. La peculiarità di quest¿opera risiede nella vena espressiva e intimistica, lontana dalla teatralità e dall¿enfasi narrativa tipica delle invenzioni spettacolari del Preti più ufficiale. Il dipinto è stato acquistato da Luigi Lechi nel 1993. (Notizie storico-critiche relative al progetto di aggiornamento di catalogazione del 2013-2014).
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302146579
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Civiltà Bresciana
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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