Simbolo di San Giovanni Evangelista: aquila

formella, post 1389 - ante 1392

Formella quadriloba in argento con parti dorate. Al centro è raffigurata l'aquila, simbolo di San Giovanni Evangelista.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO formella
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ doratura
    SMALTO
  • ATTRIBUZIONI Bianchi, Andreolo De' (notizie Sec. Xiv Fine)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE
  • LOCALIZZAZIONE Basilica di S. Maria Maggiore
  • INDIRIZZO Piazza Rosate, Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La formella quadriloba in esame raffigurante il simbolo di San Giovanni Evangelista era originariamente posta nella terminazione superiore del verso di una croce processionale in argento dorato e smalti realizzata dall'orafo e scultore bergamasco Andreolo de' Bianchi detto "Zigalino" tra il 1389 e il 1392 (registrazioni documentate riportano sia la data di commissione - 22 febbraio 1389 - che quella di conclusione dell'opera - 14 agosto 1392-). In stile gotico antico, è composta da quattro figure ornamentali in rilievo ben modellate e con ricco e fiorito ornamento agli estremi. Nel recto, tra smalti, filigrane e fregi, sono raffigurati entro formelle quadrilobe: la Madonna (terminazione sinistra), San Giovanni dolente (terminazione destra), Maria Maddalena (termminazione superiore) e l'Agnello mistico (terminazione inferiore). Al verso, sempre entro formelle quadrilobe, sono raffigurati i simboli degli Evangelisti: bue alato con libro tra le zampe anteriori (simbolo di San Luca Evangelista, terminazione sinistra), aquila con un libro tra gli artigli (simbolo di San Giovanni Evangelista, terminazione superiore), leone alato (simbolo di San Marco Evangelista, terminazione destra) e San Matteo Evangelista (terminazione inferiore). Al centro è raffigurato Dio Padre benedicente. Coronano i bordi pigne fiorite con foglie finemente cesellate. Il nodo a palla con quattro capselle sporgenti a doppia cupola riproduce un edificio dagli elementi gotici fortemente accentuati. Sia nella composizione ornamentale e decorativa che nello stile delle figure, la croce costituisce uno dei capolavori dell'arte orafa italiana del tardo XIV secolo. La posizione delle formelle quadrilobe, in seguito al restauro del 1938, venne modificata. Infatti in una fotografia riportata nell' "Inventario degli oggetti d'arte d'Italia - Provincia di Bergamo" del 1931 e nella rivista tedesca "Pantheon - Monatsschrift fur Freunde und Sammler der Kunst" del 1929 compare nella terminazione inferiore del recto della croce la formella raffigurante l'agnello mistico, mentre nella terminazione inferiore del verso è la formella raffigurante San Matteo Evangelista. Nelle fotografie più recenti l'agnello mistico compare invece al verso. Nella notte fra il 24 ed il 25 giugno del 1973 la croce venne trafugata dalla sacrestia della basilica di Santa Maria Maggiore. Le sei formelle quadrilobe (nn. foto 1238-1243), ora conservate nella sacrestia aggiunta presso la basilica, vennero ritrovate nel 1998. Inizialmente esposte presso la sede della Banca Popolare di Bergamo vennero successivamente spostate all'Accademia Carrara dove rimasero fino al febbraio 2002.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0302055756
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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