Shoki

dipinto, ca. 1800 - ca. 1899

Il dipinto, nel formato del rotolo verticale da appendere (kakemono), è dipinto a inchiostro su carta. Raffigura Shoki, visto di lato, che incede, mentre con il dito indice della mano sinistra segnala qualcosa in avanti; vestito di ampia tunica, con cappello, ha sul fianco destro una spada. Ha cornice tradizionale in carta di tonalità marrone e bacchette in legno.

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA carta
    carta/ pittura
    legno
  • AMBITO CULTURALE Ambito Giapponese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Polo Arte Moderna e Contemporanea
  • LOCALIZZAZIONE MUDEC - Museo delle Culture
  • INDIRIZZO Via Tortona 56, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo la leggenda, Shoki (in cinese Zhong Kui) visse in Cina all'inizio del VII secolo, durante la dinastia Tang (618-907). Letterato di valore, si suicidò a colpi di testate contro i gradini di accesso al Palazzo Imperiale per la delusione di non essere riuscito a superare gli esami ufficiali. Un secolo dopo, l'imperatore Ming Huang (Xuanzong), regnato tra il 713 e 741 (era Kaiyuan) fu aiutato in sogno da Shoki ad essere liberato da un fastidioso demone che tormentava le sue notti: fu lo stesso Shoki a presentarsi al sovrano, raccontandogli la sua storia e informandolo del compito di combattere tutti i demoni maligni che si era prefisso per gratitudine nei confronti del precedente sovrano che gli aveva conferito per meriti un incarico ufficiale post mortem. In seguito, l'imperatore Ming Huang ricevette in dono da Wu Daozi (attivo tra il 720 e il 760), il pittore più noto del suo tempo, un dipinto in cui l'artista aveva sorprendentemente raffigurato Shoki, così come lo stesso imperatore l'aveva visto nel suo sogno; l'immagine fu poi stampata in migliaia di copie e distribuita in tutto il paese, contribuendo alla nascita del mito di questo personaggio. In Giappone, Shoki fu conosciuto durante l'era Kamakura (1185-1333), ancora grazie ad un rotolo dipinto nel quale appariva come un giudice infernale che sottometteva un demone. Questa leggenda fece si che Shoki diventasse un tema favorito dagli artisti Kano, le cui opere furono poi utilizzate per l'illustrazione di libri a stampa. Shoki divenne inoltre uno tra i soggetti favoriti del teatro: il famoso attore di kabuki Ichikawa Danjuro I (1660-1704) interpretò questo ruolo già nel 1696. Dalla metà del XVIII secolo la figura di Shoki fu messa in relazione con la festa Tango no Sekku dedicata ai bambini maschi che cade il quinto giorno del quinto mese (gogatsu no itsuka), poiché si credeva che aiutasse i bambini crescere forti e impavidi; ancora oggi è molto popolare, soprattutto nell'area di Tokyo. Shoki è raffigurato abitualmente con spada e lunga barba mossa dal vento.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301978086
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Mudec - Museo delle Culture
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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