Prospetto dell'ala sud-est del palazzo di Guglielmo III d'Orange a Bruxelles

disegno, (?) 1696 - (?) 1696

disegno in scala, conserva tracce della preliminare costruzione a grafite e tiralinee; è eseguito a inchiostro bruno a penna, principalmente con tiralinee e compasso e in parte a mano libera, con schizzi a grafite a mano libera; acquerello grigio chiaro e scuro per sfondati e ombreggiature; il supporto sul quale è tracciato è carta chiara ingiallita di media pesantezza

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ inchiostro a penna/ acquerello/ grafite
  • ATTRIBUZIONI Martinelli, Domenico ((?))
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell' "Indice" del tomo nel quale era rilegato il disegno viene raggruppato con altri sotto il titolo: "Pianta per il Principe di / di Vademonte a Brusselles nella Casa / del Re d'Inghilterra. [...]". Domenico Martinelli tra il 1695 e il 1698 segue il conte Dominik Andreas Kaunitz a L'Aia, dove era stato inviato per una missione diplomatica, ed entra in contatto con il re Guglielmo III d'Orange o con il suo confidente, Charles Henri conte di Vaudémont e principe di Lotaringia. Il re affida nel 1696 a Martinelli la ristrutturazione del suo palazzo di Bruxelles, la cosiddetta "Ancienne Cour", dove era alloggiato anche Vaudémont con la sua famiglia, come si evince dall'iscrizione presente su uno dei disegni relativi conservati all'interno della Collezione (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 4,30bis/4 V). Di questo lavoro sono conservati all'interno della Collezione una pianta del piano terreno, alcuni schizzi e disegni di studio, oltre a quello già citato (Milano, Collezione Sardini Martinelli invv. 4,30bis; 4,30bis/2; 4,30bis/3 R e V; 4,30bis/4 R e 4,30bis/5) e questo prospetto che Hellmut Lorenz non attribuisce a Martinelli. Altri disegni originali del progetto, secondo quanto riportato nell'iscrizione sul verso del disegno in pianta (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 4,30bis), ripresa sia dal biografo dell'architetto lucchese Giovanni Battista Franceschini in "Memorie della vita di Domenico Martinelli" del 1772, sia da Giacomo Sardini nell'Indice del tomo IV della Collezione, rimasero a L'Aia in mano di un certo Diffels (o Biffels?). Lorenz ritiene che la stretta facciata sud-est del palazzo con ai lati due bassi padiglioni ottagonali qui rappresentata, possa essere un'idea successiva di rimodernizzazione proposta da un architetto locale. Tuttavia da un confronto calligrafico delle scale grafiche e delle filigrane dei supporti risultate identiche, si può ipotizzare la contemporaneità di realizzazione del prospetto rispetto alla pianta di cui all'inv. 4,30bis. Il disegno potrebbe quindi riferirsi a una fase di progettazione più avanzata, o a una proposta poi non realizzata, in cui Martinelli prevede l'avanzamento del corpo ottagonale del vestibolo, che risulta così isolato dall'antica fronte, riproponendolo anche sul versante opposto in modo da creare una simmetria di facciata. Sopra il padiglione a destra è tracciato uno schizzo a matita con una variante arretrata e più alta, che potrebbe essere la prima soluzione più aderente alla rappresentazione in pianta.
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301967441
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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