Interno di gusto rococò. Decorazione
disegno,
ca. 1831 - ca. 1831
Boucheron Angelo (attr.)
1776 ca./ 1859
decorazioni e ornati
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta giallina/ inchiostro bruno/ acquerellatura colorata
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ATTRIBUZIONI
Boucheron Angelo (attr.)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Poldi Pezzoli. Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Poldi Pezzoli
- INDIRIZZO Via Alessandro Manzoni 12-14, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo inconsueto disegno è riferito dal cartellino e nell'inventario Lampugnani ad Angelo Boucheron, architetto, scultore e professore di disegno alla scuola dei cappuccini di Torino e poi all'Accademia Militare, disegnatore della Regia Galleria e precettore di disegno dei principi Vittorio Emanuele e Ferdinando, quindi insegnante all'Accademia, argentiere in una rara occasione (realizzò tre mazze d'argento per l'università, cfr. "Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna, 1773-1861", 1980, p. 218-21). In questa scena viene proposta con grande raffinatezza disegnativa e coloristica la decorazione di un ambiente rococò ispirata in modo evidente alla maniera dei Bibiena. In particolare in tal senso appare appropriato il confronto con il disegno raffigurante la "Reggia del sole" del 1717 del Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona (inv. n. 316) di Francesco Galli Bibiena che si riferisce alla scena III, 14 de "La conquista del vello d'oro", dramma per musica di A. M. Bononcini (1677-1726) su libretto di Flaminio Parisetti rappresentato a Reggio Emilia nel Teatro delle Commedie di Piazza Grande, in occasione della fiera del 1717, alla presenza del Duca d'Este Rinaldo I e pervenuto nelle raccolte di Lisbona al seguito del figlio di Francesco, Giovanni Carlo Sicinio, attivo per la corte del re Giuseppe I negli ultimi otto anni della sua vita (cfr. "I Bibiena una famiglia europea", a c. D. Lenzi - J. Bentini, 2000, n. 26, pp. 261-2). Il tema della reggia era allora molto alla moda e si presentava adatto alle virtuosistiche esibizioni meccaniche, ed aveva avuto già una elaborata messa in scena a Neustadt nel 1678 con scene e macchine di Burnacini (verrà riproposto a Braunsch Weig nel 1707 e nel 1719 a Dresda, nel 1745 a Torino). Anche la "Reggia di Diana", sempre di Francesco, in uguale ubicazione (n. inv. 317, cfr. cat. n. 27, pp. 261-2) presenta analogie nel fitto assieparsi di colonne tortili decorate ma anche nella tipologia delle figure, come pure l' "Atrio con colonne tortili" del Museo Teatrale alla Scala di Milano (n. 2391 del catalogo). Tutt'oggi simili decorazioni si possono leggere nel Bayreuth Theatre creato da Giuseppe Galli Bibiena, unico teatro ancora intatto e perfettamente conservato dei vari realizzati dai Bibiena in Europa. Suggestiva ma non dimostrabile l'ipotesi che si tratti di uno studio bibienesco appartenuto ad Angelo Boucheron, se così fosse da leggere l'indicazione fornita dallo stesso Lampugnani sul supporto in cui indica il riferimento a disegni dei Galli Bibiena riportata da C. Ricci nella sua storia della scenografia (cfr. tavv. XLVIII, Palazzo Reale a Torino). Una fotografia del 1973 attesta la presenza del disegno in collezione Lampugnani a tale data.
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301938618
- ENTE SCHEDATORE R03/ Museo Poldi Pezzoli
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0