Sezione e ornati della sala nella villa Sardini a Pieve Santo Stefano

disegno, 1777 - 1777

disegno che conserva tracce della preliminare costruzione a grafite; è eseguito a mano libera a inchiostro bruno a penna con ombreggiature ad acquerello grigio; il supporto sul quale è tracciato è composto da due fogli incollati di carta verde pallido

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ grafite/ inchiostro a penna/ acquerello
  • ATTRIBUZIONI Bianconi, Carlo (1732-1802)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco
  • LOCALIZZAZIONE Castello Sforzesco - complesso
  • INDIRIZZO Piazza Castello, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Carlo Bianconi nell'ottobre 1775 propose al marchese Sardini di eseguire i dipinti, su tela, per il soffitto della sala della sua villa a Pieve Santo Stefano "sarebbe stato per me un vero onore e piacere il fare coteste pitture, perché si vedrebbe l'architetto, che pittore ed ornatista sarebbe" (Archivio di Stato di Lucca, Archivio Sardini, cart. 141, n. 90). Bianconi, pur ribadendo la propria disponibilità ancora nel 1777 (ibidem, n. 102), non ebbe mai modo di giungere a Lucca ma continuò a dispensare pensieri e disegni al committente attraverso un ininterrotto scambio epistolare. Il concetto dominante di Bianconi era che nell'ornato degli interni dovessero concorrere in modo equilibrato architettura, pittura e scultura; aveva pertanto proposto anche l'inserimento di ornati a stucco, forte dell'esperienza maturata nei cantieri bolognesi a partire dal palazzo de' Bianchi (Crovara Pescia, 1997). Dal canto suo il committente, temendo di eccedere nelle spese, smorzava gli slanci. Nel 1777 Bianconi, da Roma, suggerì al committente come poter abbandonare l'idea degli stucchi nel soffitto, per affidarsi ai soli dipinti; contemporaneamente lo consigliò a proposito della decorazione della ringhiera, consigliando di inserire il motivo del giglio solo nelle parti centrali (ibidem, n. 99); in un'altra lettera, qualche tempo dopo, invierà nuovi disegni per la sala, su richiesta del marchese: "I comparti, che sono l'animo dei luoghi, e il mezzo onde abbellire le interne mura possono avere ornamenti o dipinti, o rilevati, però modestamente, cioè non sbalzanti molto (...) trattandosi della sua sala, è bene il porre ornati allusivi alla campagna..." (ibidem, n. 105). Il progetto in esame riguarda il lato corto della sala e in particolare quello dalla parte del salotto; si osserva che sulla parete sono inserite nicchie che, nella pianta della sala disegnata in precedenza da Bianconi, risultavano invece previste per il salotto (Milano, Collezione Sardini Martinelli inv. 9,96). Sardini seguirà solo nelle linee generali il progetto di Bianconi e preparerà di proprio pugno il disegno definitivo per la sala (Milano, Collezione Sardini Martinelli, inv. 9,67). La villa fu demolita intorno al 1930.
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301934718
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Gabinetto dei Disegni
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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