Vincitore e vinto. Figure antropomorfe

disegno ca 1959 - ca 1969

due busti di figure tra l'uomo e la bestia: il personaggio collocato in alto, di profilo verso sinistra, sovrasta l'altroe lo tiene afferrato con una mano-artiglio; il personaggio sottostante, di profilo verso destra, ha sembianze più animalesche; nel resto del foglio è lasciato scoperto il bianco della carta

  • FONTE DEI DATI Regione Lombardia
  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA china su carta
  • ATTRIBUZIONI Brindisi Remo (1918/ 1996)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Davide Lajolo
  • LOCALIZZAZIONE Fondazione Davide Lajolo
  • INDIRIZZO Via Giovanni Bellezza, 12, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno raffigura un soggetto più volte affrontato dall'artista in pittura.\nDopo avere realizzato il ciclo sulla "Storia del fascismo" - in due serie, nel 1958 e nel 1965 - Brindisi comincia infatti a lavorare, nel corso degli anni '60, sul tema di una violenza non più legata a individuate situazioni storiche bensì comunemente insita nell'uomo come una sorta di "patologia universale" come la definisce il critico Riccardo Barletta (Barletta R. 1995).\nEssa viene rappresentata dal pittore attraverso tipologie di figure che ne impersonificano vari aspetti: "Vincitore e vinto", insieme a "Oppositore", "Uomo muro", "Fratello contro fratello" e altri soggetti da questo momento protagonisti dei dipinti dell'artista. \nI personaggi raffigurati, sia quelli colpevoli di nuocere ai propri simili sia le loro vittime, rispondono all'intento di Brindisi di rendere la violenza odiosa: per questo appaiono espressionisticamente deformati e resi mostruosi in un'immagine che vuole urtare di proposito lo spettatore.\nSe in pittura tale deformazione viene ottenuta attraverso l'azione manuale del pennello, in un "raptus" per certi aspetti vicino a quello informale benchè utilizzato per aggredire la raffigurazione del corporeo; nella grafica, come si può riscontrare in questo lavoro della collezione Lajolo, resta ancora in evidenza l'azione del segno, per quanto essa appaia più controllata: un segno che comunque graffia e dissocia la figura umana in tantissime fibre, all'interno di una composizione sintetica in cui l'intera immagine si presenta come lacerata e ridotta in brandelli.\nEvidente qui è inoltre l'assimilazione dell'uomo alla bestia: un rapace con artiglio il "vincitore", un uccello dalle ali tarpate il "vinto" a lui sottomesso.\nIl tema del "Vincitore e vinto", intrapreso dall'artista a partire dagli anni '60, viene portato avanti almeno fino al penultimo decennio del secolo. \nNelle composizioni più recenti però le figure appaiono generalmente frontali, una dietro le spalle dell'altra (Remo Brindisi 1995, pag. 204). \nIl disegno della collezione Lajolo, non datato, risulta invece molto vicino a un dipinto con lo stesso soggetto realizzato nel 1966 in cui i busti dei due personaggi sono raffigurati di profilo, con l'identico atteggiamento del vincitore di tenere afferrato con la mano il vinto, quest'ultimo reclinato su sè stesso (Remo Brindisi 1995, pag. 124).\nLa figura del "vincitore" appare inoltre assai simile a quella dell' "Oppositore in agguato", dipinto anch'esso realizzato negli anni '60 (Remo Brindisi 1995, pag. 99).
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301933427
  • ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Davide Lajolo
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Brindisi Remo (1918/ 1996)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'