interno con figura femminile
disegno
1972 - 1972
Cappelli Giovanni (1923/ 1994)
1923/ 1994
donna sdraiata su un letto, vista di spalle; ambientazione in un interno di cui è delineata sulla destra la parete che lo delimita dallo spazio esterno; su questa parete appare una finestra aperta
- FONTE DEI DATI Regione Lombardia
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
matita su carta
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ATTRIBUZIONI
Cappelli Giovanni (1923/ 1994)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Fondazione Davide Lajolo
- LOCALIZZAZIONE Fondazione Davide Lajolo
- INDIRIZZO Via Giovanni Bellezza, 12, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno appartiene al periodo milanese di Cappelli, che ha inizio con il trasferimento dell'artista nella capitale lombarda nel 1959, dopo un decennio di attività trascorso a Roma. \nLa figura femminile sola, ritratta in un interno di cui si intravedono un letto sfatto o qualche altro oggetto dell'arredamento, è il soggetto privilegiato dell'artista. Una dimensione domestica in cui però interviene, come scrive Marcello Azzolini, "tutto un contesto relazionale con la realtà esasperata e nevrotica della condizione umana metropolitana e industriale" (in De Micheli 1974, p. 9).\nCappelli stesso visse di persona il passaggio dalla provincia alla metropoli. Scrive Davide Lajolo: "Naturalmente l'impatto, anche se voluto, non è stato facile. La città grande non è prodiga di felicità e ha difficoltà a conoscerti e ad essere generosa. Così le tele di Capelli sono nate dolenti" (Lajolo D. 1975).\nLa dimensione di sofferenza e solitudine dell'uomo contemporaneo all'interno della città è uno dei temi cari alla corrente del Realismo Esistenziale, cui l'artista emiliano si avvicina una volta giunto a Milano, soprattutto attraverso la frequentazione dei pittori Banchieri, Vaglieri e Ferroni.\nRispetto ai modi del Realismo Esistenziale, Mario De Micheli nota in Cappelli una più consapevole esigenza delle strutture formali e il mantenimento delle sue doti grafiche, che nei dipinti non risultano mortificate bensì accentuate dall'intervento del colore: "le doti di un disegno che s'indurisce e si fa amaro nella scarnificazione dei personaggi, definendone i caratteri con singolare efficacia" (De Micheli 1974, p. 8). \nNel disegno della collezione Lajolo la naturale assenza del colore e il concentrarsi del tratto intorno alla figura lasciano in bianco estese porzioni del foglio con il risultato di sottolineare ancor più il vuoto degli spazi e la solitudine del personaggio.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0301933331
- ENTE SCHEDATORE R03/ Fondazione Davide Lajolo
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0