Mosè salvato dalle acque

dipinto,

Cornice in oro intagliata a motivi fitomorfi. La scena si svolge all'esterno di un edificio, le cui mura occupano metà dello sfondo; l'altra metà si apre nella dissolvenza azzurrina e brunastra di un paesaggio acquitrinoso: alberi che si stagliano su un cielo coperto di nuvole, un ponte a classiche campate e in lontananza forse una città. In primo piano a destra la regina al centro un'ancella leggermente china tiene in braccio il piccolo Mosé fasciato, a sinistra una seconda ancella. Al centro in basso la cesta. Dietro il gruppo due ancelle e forse un prelato

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Garzi Luigi (1638/ 1721)
  • LOCALIZZAZIONE Tuili (VS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Attribuito alla scuola del Tintoretto dalla Guida della Sardegna T.C.I. (Guida della Sardegna, Milano 1929, p. 173). Schedato dal Delogu (scheda SBAAASCA 1937) che lo ritiene copia mediocre e alquanto posteriore. Donato alla chiesa nel 1906 dal march. Pes di S. Vittorio, secondo il quale appartenne al card. Cadello arcivescovo di Cagliari (1798-1807). L'affermazione sarebbe confermata da un doc. in possesso del sig. D. Serra. Lo stato di forte ossidatura e l'altezza in cui è situato non permettono una chiara lettura formale. Alla discreta resa pittorica fa riscontro una non perfetta conoscenza prospettica. La rigidezza delle forme anatomiche è denunciata quando il corpo non nascosto dalle vesti si propone nel nudo. L'ambiente rimanda ad una atmosfera veneto-padana. Nel tipo di pesanti e ricche vesti si tentano cangiantismi alla Veronese. Il dialogo gestuale si svolge essenzialmente tra le due donne in primo piano: l'ultima ancella a sinistra è l'unica ad avere lo sguardo rivolto verso la regina. L'ultima figura sulla destra potrebbe identificarsi nel committente dell'opera. Secondo la Scano Naitza i due quadri sarebbero attribuibili a L. Garzi. L'attribuzione non viene suffragata da nessuna argomentazione (M.G. Scano Naitza, La piittura del Seicento e del Settecento in Sardegna, in "Arte cultura del '600 e del '700 in Sardegna", a cura di T. K. Kirova, Napoli 1984, p. 300). Non è improbabile che i dipinti siano pervenuti in Sardegna attraverso il mercato antiquario. Il committente dell'opera è da escludersi che possa essere il cardinal Cadello
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000045994
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
  • DATA DI COMPILAZIONE 1990
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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