San Michele arcangelo scaccia gli angeli ribelli dal Cielo

dipinto,

Dipinto con cornice

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Massa, Francesco (1747/ 1805 Ca): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Maracalagonis (CA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nei registri della Causa Pia sono registrate, tra il 1795 ed il 1796, le spese per la realizzazione di tre quadri per la sacrestia commissionati a Francesco Massa, “cavallero”, titolo nobiliare con il quale il Massa firmò la sua ultima produzione; la somma da corrispondere al falegname per le cornici è annotata a parte, nel 1796. Si tratta dell’opera in esame e di un’altra delle stesse dimensioni (NCTN 2000030239) destinate alle lunette e di un quadro raffigurante la Madonna dell’Uva (NCTN 2000067827). Il soggetto iconografico rappresentato ricorre spesso nella pittura sarda del ‘700, sia per la forte valenza simbolica e devozionale della rappresentazione della lotta tra il Bene ed il Male, sia per l’impostazione scenografica di grande impatto visivo, con i diavoli che si rivoltano verso il basso in direzione del fruitore, che doveva certamente contribuire al coinvolgimento emotivo del fedele. A fare scuola furono, sicuramente, gli affreschi cagliaritani del più affermato e capace Giacomo Altomonte, che, tra gli altri, dipinse anche questo soggetto sia nella chiesa di San Michele sia in quella dei SS. Giorgio e Caterina (quest’ultimo purtroppo andato distrutto a causa dei bombardamenti del ’43). Punto di riferimento per il Massa fu anche, naturalmente, il suo maestro Sebastiano Scaleta, con il quale collaborò, ereditandone poi la bottega e le committenze, ecclesiastiche e private. Lo Scaleta, dal 1731, lavorò nella vicina chiesa di Santa Barbara, a Sinnai, dove lasciò la prima attestazione certa della sua attività e, nella sacrestia, “il più nutrito e coerente gruppo dei suoi dipinti, in cui più compiutamente dispiega le sue doti artistiche” (Scano Naitza 2009) tra i quali una lunetta con “La cacciata degli angeli ribelli” datata 1733-34. I dipinti del Massa, sottolinea ancora M.G. Scano (1991), sono però caratterizzati da una “maggiore secchezza e convenzionalità sia nel disegno sia nella cromia” rispetto a quelli dello Scaleta, differenza che emerge con grande evidenza confrontando le due tele con lo stesso soggetto di Maracalagonis e Sinnai
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000030240
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2023
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - Fran Massa Pinxit - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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