Nel dipinto, l'artista ritrae una madre cieca che abbraccia amorevolmente tenendolo per mano il figlio che trattiene un violino. Le figure sono ritratte a busto intero, il volto della madre è bagnato da una lacrima. La scena è toccante e mette in luce la condizione sociale del popolo catanese in quel tempo. Gandolfo pur non vivendo quella reale condizione ne è testimone in quanto insegnante nell' Ospizio di beneficenza, ex Collegio gesuitico, che al tempo accoglieva i giovani catanesi meno abbienti. L'Istituto di beneficenza offriva ai giovani residenti una possibilità di riscatto sociale, offrendo loro un'istruzione con la scuola d'arte e mestieri. All'interno dell'Ospizio molta importanza e attenzione era data alla scuola di musica fornita di strumenti musicali tramite i quali insegnanti eccellenti impartivano lezioni di musica. Il dipinto ripercorre il "tema delle istanze sociali d'impronta verista"