Madonna con in braccio il Bambino Benedicente

tabernacolo a frontale architettonico,

In una edicola rettangolare, a frontale architettonico, ornata ai lati da lesene di tipo lombardo con elementi fitoformi e grottesche ed in alto da trabeazione con fregio centrale e due fregi laterali simmetrici, decorazioni evidenziate da dorature, è rappresentata su fondo dorato la Vergine in gloria di cherubini aureolata col volto rivolto verso il basso ad intero busto elegantemente panneggiata che regge col braccio destro il Bambino in atto di benedire. La base è formata da una grossa ghirlanda ornata da quattro teste di cherubini

  • OGGETTO tabernacolo a frontale architettonico
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
  • ATTRIBUZIONI Gagini (attribuito): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Regionale della Sicilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Abatellis
  • INDIRIZZO via Alloro 4, Palermo (PA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura, di pregevole fattura, probabilmente facente parte di un'opera più complessa, così come altre sculture rinascimentali di ambito gaginiano rappresenta la Vergine a mezzo busto con in braccio il Bambino. Dall'analisi di alcuni particolari come il velo sul volto della Vergine e i cherubini in gloria il tema compositivo si rifà a schemi tipici della scultura di primo cinquecento. La Madonna è la protagonista dell'opera ed è rappresentata con tratti delicati e raffinati ed è inserita tra una gloria di cherubini in un piccolo tabernacolo che la incornicia e che ricorda il piccolo tabernacolo posto sopra il sepolcro di Gaspare Naselli nella chiesa di S. Francesco a Comiso (RG). L'eleganza e la raffinatezza dei tratti somatici e la cura dei particolari come il panneggio della veste e la plasticità delle figure fanno pensare ad un artista già esperto nel trattare il marmo infatti la prima attribuzione dell'opera ad A. Gagini è fatta da De Logu nel 1962 e riconfermata da Kruft nel 1980 attraverso confronti noti, recentemente la paternità dell'opera è riconfermata da Abbate nel 1991 e da Bernini nel 1992 che ne sottolineano la grazia e il decorativismo attento e controllato. Sull'ubicazione originaria dell'opera non vi sono notizie, appartenne alla collezione della marchesa di Torrearsa, per lascito pervenne al Museo Nazionale di Palermo e per devoluzione alla Galleria Nazionale della Sicilia
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900284723
  • NUMERO D'INVENTARIO 5082
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2006
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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