Stemma Filomarino. Stemma Filomarino: monte sostenente un giglio, aquila con ali spiegate, torre

insegna, post 1641 - ante 1660

Sulla grande lastra rettangolare in calcarenite è scolpito uno scudo di marca rinascimentale sul cui campo è molto probabilmente lo stemma della famiglia spagnola Ponce de Leon Viceré di Napoli e Duca d’Arcos, anche se L. I. Fragale identifica lo stemma con quello della famiglia Acquaviva di Aragona. Il blasone è caratterizzato dalla compresenza del leone rampante nel primo canto (della casata dei sovrani di Leon) e delle cosiddette “Barre d’Aragona” nel secondo. La bordura reca invece 8 scudetti. La lettura del blasone è resa difficoltosa dalla sovrapposizione allo stemma “Ponce de Leon” di un secondo scudo (di dimensioni minori e forse appartenente ad Alfonso Filomarino, Preside di Calabria Citeriore dal 1645 al 1647) che è inquartato e reca nel primo un monte sostenente un giglio, nel secondo un’aquila con le ali spiegate e in basso una torre. Nella bordura è presente il seguente motto: AVE MARIA GRATIA PLENA DOMUNIUS TECUM. Anche se non è possibile una sua sicura identificazione, si propende per ricollegare l’emblema al viceré Rodrigo Ponce de Leon Duca di Arcos (1646-1648), anche se tale dato è fortemente in contrasto con lo stile dello stemma che è ancora prettamente cinquecentesco. Nel caso in cui tale ipotesi sia veritiera, lo stile dell’emblema araldico è fortemente attardato e la realizzazione potrebbe essere imputata ad uno scalpellino locale, attivo in area cosentina e non ancora aggiornato sui risvolti stilistici napoletano del Seicento

  • OGGETTO insegna
  • MATERIA E TECNICA calcarenite
  • AMBITO CULTURALE Ambito Calabrese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Lapidario
  • LOCALIZZAZIONE San Francesco d'Assisi
  • INDIRIZZO Via Grotte, 4, Cosenza (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La famiglia spagnola Ponce de Leon ebbe origine dal matrimonio tra Alonza Alfonso (figlia naturale del Re Alfonso X di Leon) con Pietro Ponce di Minerua. Questa famiglia, tramite alcuni suoi esponenti trasferitisi in Italia, risulta ascritta al Seggio dei Nobili di Stilo, città dove la casata figura ancora nel 1704 quando fu sindaco della cittadina Alonzo Ponce de Leon. Lo stemma è stato rinvenuto durante i lavori di restauro di Palazzo Arnone di Cosenza. Nel periodo del viceregno del duca si verificarono rivolte che si ripercossero su tutte le provincie, e la carica di preside della Calabria Citra fu ricoperto da Alfonso Filomarino che promosse lavori di ampliamento del complesso residenziale cosentino dei Presidi (attuale Palazzo Arnone), con la creazione di una ampia loggia e del bastione di rinforzo angolare dove forse poteva trovarsi lo stemma stesso. Palazzo Arnone già residenza del Regio Tesoriere della Calabria Ultra, poi del Preside o Governatore della Provincia e della Regia Udienza, fu sin dalla prima metà del Cinquecento, il principale edificio pubblico della città
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/ecclesiastica
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800166921
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • ISCRIZIONI al centro attorno al secondo scudo - AVE MARIA GRATIA PLENA DOMUNIUS TECUM - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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