allegoria della Vittoria come Aquila

monumento ai caduti a stele, 1926 - 1926

Il monumento è costituito da una stele, in cima alla quale s’innalza un'aquila in bronzo, adagiata su una base anch’essa in bronzo, che reca l’iscrizione PIAVE, e su cui sono posati dei rami di alloro e di quercia. Sotto l’aquila è presente un festone, realizzato in bronzo, che avvolge tutto il perimetro del monumento e presenta, negli angoli, quattro teste di ariete. Sul prospetto della stele è fissato un bassorilievo in bronzo, raffigurante due figure avvolte da succinte vesti. La figura sulla sinistra ha il braccio destro alzato e sorregge un festone fatto di foglie di alloro, mentre la figura a destra regge un ramo di palma. In basso è inginocchiato un soldato fanciullo, che regge nelle mani una spada, accanto ad un’ara con fiamma

  • OGGETTO monumento ai caduti a stele
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
    Marmo
  • ATTRIBUZIONI Germanò Ermanno (1890/ 1960)
  • LOCALIZZAZIONE Via Bendicenti
  • INDIRIZZO Via Bendicenti, Rogliano (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento, inaugurato nel 1926 dal generale Badoglio, è opera dello scultore Ermanno Germanò, che ha lasciato la sua firma nel bassorilievo in bronzo posto sul prospetto della stele. Fu realizzato per commemorare i caduti durante il primo conflitto mondiale ma, successivamente, a seguito della seconda guerra mondiale, il monumento è stato dedicato ai caduti di tutte le guerre, come testimoniano le iscrizioni applicate sul retro e ai lati della stele. Sul retro del monumento, secondo quanto riportato dai riferimenti bibliografici, doveva essere presente una lapide con tutti i nomi dei caduti in guerra, non rintracciata. Di particolare interesse è la scelta iconografica del bassorilievo, che presenta due figure in piedi, di cui la prima, che regge la corona d’alloro, è facilmente identificabile nell’allegoria della Vittoria, mentre la seconda, sulla destra, con palma in mano e un aspetto piuttosto mascolino, è chiara allusione al sacrificio e al martirio del soldato, raffigurato in basso come giovinetto con in mano l’arma. La presenza di questo soggetto dalla lettura più complessa, rispetto a quelli raffigurati sugli altri monumenti della Provincia, è tipica dello scultore Ermanno Germanò, più volte citato, nei giornali dell’epoca e dalla critica a lui contemporanea, per i suoi monumenti poco comprensibili, molto spesso criticati e qualche volta rifiutati, o addirittura rimossi, come avvenne per il monumento di Rossano Calabro (CS). Riferimenti bibliografici: Antonio Guarasci, Politica e societa' in Calabria dal Risorgimento alla Repubblica, Vol. I, Il collegio di Rogliano, Chiaravalle Centrale, Frama's, 1973, p. 160; Ferdinando Perri, Rogliano e dintorni : memorie e storia di una comunità calabrese, Cosenza, 1988, pp. 134-135; Enciclopedia dei Comuni della Calabria, con guida storico-turistica, vol. III, Provincia di Cosenza, a cura di Donatella Guido, Soveria Mannelli, Rubettino, 2002, p. 395. Bibliografia di confronto: Notizie, in «Brutium» A. IV, n. 13 p. 3; L. Renzo, I quartieri di Rossano. Il rione S. Nilo, Cosenza, MIT, 1982, pp. 58-59
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800154117
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio della Calabria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI sul prospetto - AI CADUTI PER LA PATRIA/ ROGLIANO - a caratteri applicati -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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