campana di Olita Donato Antonio (sec. XIX)

campana, 1846 - 1846

campana a due maniglie, dal corpo con fregi e figure a rilievo disposti ne i quattro punti cardinali: l'effige della Madonna Immacolata (rivolta vers o l'esterno del campanile), l'effige di Sant'Antonio da Padova entro un'ed icola (rivolta verso l'interno del campanile), una croce (a destra) ed un' insegna recante la firma dell'autore (a sinistra); fascia a tre ordini di cui il superiore ospita protomi e quello centrale l'iscrizione-invocazione sacra che termina in quello sottostante decorato con fregi vegetali; moti vo decorativo a denti di sega - con terminazioni a stella - ospitante putt i tra elementi vegetali al di sotto della fascia

  • OGGETTO campana
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
  • ATTRIBUZIONI Olita Donato Antonio (notizie Dal 1820): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Stigliano (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE A proposito dell'attuale chiesa di Sant'Antonio di Padova (già S. Maria La Nova) Pennetti (1899, rist. anast. 1978) sosteneva che "nella torre campa naria, grossolanamente costruita ad imitazione di quella del diruto conven to, furono collocate le campane di detto convento. La più grossa, oltre a d un'iscrizione sacra, porta scritto: Gaspare de Missanello F. 1602". L'i nedita iscrizione graffita sotto il cornicione marcapiano del primo livell o del campanile "A. D. 1839 30 GIUGNO", qualora non sia utile a datarne l' edificazione, ne fornisce, tuttavia, un termine ante quem. Per "diruto co nvento" lo studioso intendeva certo l'antico convento di Sant'Antonio, dei Frati Minori dell'Osservanza, fondato nel 1475 da Eligio della Marra, a s eguito delle Soppressioni Napoleoniche (1807) abbandonato nel 1833 o megli o, a quanto riferisce Urago, definitivamente solo nel 1837 (B. Urago, Stig liano sotto gli Spagnuoli, Matera 1964, p. 64) e quindi andato completamen te distrutto. Da queI momento i frati furono accolti nel convento di S. M aria La Nova, dei Minori della Riforma, già sorto nel 1619 (Altavilla, 198 8). La campana in esame, in realtà, non proviene dall'antico convento, in quanto fusa nel 1846 da Donato Antonio Olita di Pignola (PZ). Membro di una famiglia di fonditori, tra cui ricordiamo il padre Girolamo, ha al suo attivo diverse realizzazioni ancora esistenti in Puglia e Basilicata. Ne l campanile della chiesa madre di S. Maria Assunta a Corleto Perticara (PZ ) una campana dello stesso, datata 1846, presenta analoghe soluzioni forma li, nonché la medesima insegna recante il motto (dall'evidente valore otta tivo e forse anche allusivo alla sua attività) e la firma del fonditore. Dal confronto con la più grande (110 cm di altezza) campana del convento d i Sant'Antonio di Tito, datata invece 1837, (cfr. OA 17/00130539) dall'imp ianto iconografico similare, emerge chiaramente una lenta e progressiva el aborazione di un modello che sarà reiterato con minime varianti: già prese nte in quest'ultima i motivi dei putti entro racemi e delle protomi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700131328
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2006
  • ISCRIZIONI sulle fasce - SANCTUS DEUS, SANCTUS FORTIS, SANCTUS IMMORTALIS MISERERE/ NOBIS - lettere capitali - a rilievo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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