il giovane san Vito, dalla folta capigliatura che incornicia il viso e ric ade sulle spalle, è raffigurato stante, le gambe leggermente divaricate; i ndossa una corazza, calzoni corti, gambali ed un lungo mantello. La mano destra è posata sul petto, la sinistra sostiene un guinzaglio cui è legato un cagnolino che gli rivolge lo sguardo, ritto sulle zampe anteriori alla sua sinistra. Sul petto, un reliquiario in lamina metallica contenente u na reliquia del santo

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ pittura
    metallo/ laminazione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Grassano (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dal Questionario, proposto in occasione della prima Visita Pastorale di Mo ns. Raffaello Delle Nocche e redatto dal sacerdote Giuseppe Candela il 3 m arzo 1924, apprendiamo che la chiesa della Madonna del Carmine aveva ben o tto altari tra cui l'altare "di S. Vito Martire" ed ancora che "questi alt ari hanno le relative statue le quali probabilmente rappresentano il Titol are... Tutti gli altari sono provvisti di statue di legno solido, ben cust odite...". Già nel 1874, negli atti della Visita Pastorale di Mons. Spilo tros, si menzionava un altare di S. Vito (Archivio Diocesano di Tricarico, Visite Pastorali, Visita della Diocesi di Tricarico eseguita dall'Ill.mo Monsignor Fr. Simone Spilotros, 1874-1875, s. n.), cui probabilmente perti neva la statua settecentesca del santo (cfr. 17/00131022), non certamente questa, per la quale l'ignoto autore aderisce all'iconografia tradizionale ritraendolo giovane, vestito con una sorta di armatura - in quanto martir e egli è soldato di Cristo e difensore della fede -, con il cane ai suoi p iedi, duplice riferimento ad una delle modalità del suo martirio (oltre al l'immersione nel calderone contenente pece ed al supplizio sul rogo) ed al suo patronato contro il morso dei cani. Una "Passio" dice Vito nato in S icilia da padre pagano e dal Martirologio Geronimiano risulta che visse in Lucania e fu martirizzato sotto Diocleziano nel 303. Popolarissimo nel m edioevo, fu inserito nel gruppo dei Santi Ausiliatori ed invocato per scon giurare la letargia, il morso di animali rabbiosi ed il cosiddetto "ballo di San Vito". Il suo culto è notevolmente diffuso in tutta la Basilicata. L'opera fu verosimilmente commissionata nella seconda metà del XIX secol o (nella relazione stilata nel corso dei sopralluoghi compiuti a seguito d el terremoto del 1980 è riportata la data 1818, non riscontrata), probabil mente in sostituzione della statua lignea settecentesca, attualmente conse rvata nel deposito, di dimensioni minori (cfr. 17/00131022). Quest'ultima presenta, infatti, una cavità sul petto, destinata probabilmente ad ospit are il reliquiario attualmente posto sulla statua in esame
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700130990
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2006
  • ISCRIZIONI cartiglio, entro il reliquiario posto sul petto - S. Viti m - corsivo - a penna - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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