storie della vita di Maria Vergine e di Cristo

dipinto,
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Ferro Pietro Antonio (notizie 1601-1634)
  • LOCALIZZAZIONE Tricarico (MT)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Basilicata, MT, Tricarico, Matera - Irsina, Tricarico (MT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ciclo della navata fu eseguito da Pietro Antonio Ferro subito dopo quello dell'abside, continuandone il soggetto, cioè le storie della Vita di Maria e di Gesù. E' possibile che l'artista, terminato il coro nel 1613, abbia iniziato subito gli affreschi delle pareti della navata, finendoli intorno al 1616, anno apposto sulla tela della Crocifissione, già sul primo altare di sinistra. Il Ferro curò tutta la decorazione pittorica, sia quella fresco sia alcune pale d'altare, realizzando un organico programma iconografico che pone in risalto non solo i fatti salienti della vita di Maria e di Gesù ma pure eventi legati a santi carmelitani. Come anche nel precedente ciclo della cappella del Crocifisso in S. Chiara, anche qui il Ferro viene affiancato da collaboratori che intervengono in alcuni punti per completarne l'opera: la Grelle Iusco ne segnala l'opera in particolare sulle pareti della navata (1981, p. 121). Purtroppo di questi aiuti conosciamo ben poco e la loro presenza all'interno dei vari cicli del maestro va ancora indagata. Probabilmente alcuni furono suoi parenti, se non figli, come Giovan Francesco Ferro o come Carlo e Giovan Battista Ferro, autori più tardi degli affreschi del chiostro del Carmine. Lo Iusco ritiene che i dipinti dell'ordine superiore si possano attribuire a Carlo Ferro, gli inferiori al fratello Giovan Battista (Iusco S. 1997, p. 202). Forse è prematuro trarre conclusioni in merito ma si può supporre che Pietro Antonio gestisse una bottega ben organizzata, il che gli consentì di affrescare vaste superfici e di eseguire numerosi dipinti, con un ritmo difficilmente sostenibile da un singolo. Anche nel Carmine, come in S. Chiara ed altrove, è evidente la dipendenza del Ferro dalla cultura centro-italiana tardo-cinquecentesca: l'impaginazione delle pareti è un evidente riflesso delle decorazioni romane della Sala Clementina al Vaticano, dell'Oratorio del Gonfalone o della cappella maggiore di S. Silvestro al Quirinale (Iusco 1997, p. 202). L'artista continua, inoltre, ad ispirarsi a stampe tratte da dipinti d'ambito tosco-romano e fiammingo. La collocazione dei vari episodi non è sempre coerente con il loro verificarsi nel tempo: la lettura delle scene può iniziare dall'ordine superiore della parete sinistra, partendo dall'altar maggiore, continuare nello stesso senso nell'ordine inferiore; sulla parete destra, invece, i fatti non seguono più una linea cronologica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700123926A-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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