dipinto, Maddalena penitente in estasi (seconda metà SECOLI/ XVIII)
La figura femminile, dai lunghi capelli biondi, è distesa sulla riva di un fiume con le spalle e le braccia appoggiate su una roccia piatta, su cui si collocano gli attributi canonici: croce e cranio. Nelle retrovie si nota un paesaggio boscoso, al di là del grande alone dorato che descrive le nubi in primo piano. Queste, animate da angioletti scherzosi, si dipanano dall’angolo in alto a sinistra per scendere fino al centro della scena. La santa rivolge lo sguardo verso le figurette angeliche e apre le braccia come a volere accogliere l’evento mistico. La donna è vestita con veste chiara riccamente panneggiata, mentre un mantello azzurro la avvolge, dalla spalla sinistra cade indietro coprendo la schiena per poi ripiegare in avanti sulle gambe. In basso a sinistra, su una piccola pietra levigata, troviamo la firma dell’artista, Marianna Elmo. La scelta iconografica di stampo eremitico ha scopo devozionale, ma risulta insolito l’uso del colore, quasi una bicromia giocata sul contrasto degli azzurri argentati e del nero, con vari toni che vanno dall’ocra al marrone. Questa raffinatezza cromatica conferisce un elegante pittoricismo al ricamo, caricato anche dalla presenza di parti in pittura per gli sfumati. Le opere di Marianna Elmo si collegano alla tematica della “vita eremitica femminile”, pertanto è possibile che siano stati realizzati in un monastero femminile come exempla di vita contemplativa
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
Opere-oggetti d'arte/ seta/ ricamo
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CLASSIFICAZIONE
PITTURE-SCULTURE E ACCESSORI DI STATUA
- AMBITO CULTURALE Ambito Pugliese
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ATTRIBUZIONI
Marianna Elmo
- LOCALIZZAZIONE Bari (BA)
- INDIRIZZO Via Spalato, 19 Lungomare N. Sauro, IV piano, 27, Bari (BA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Fili preziosi di seta policroma intreccianti a comporre trame brillanti, questi sono i lavori di Marianna Elmo (Lecce, 1730 – XVIII secolo) ricamatrice italiana figlia del pittore salentino Serafino. Marianna traduceva in fili i più bei dipinti del padre e dei pittori di Sei e Settecento, diventando la rese la più importante ricamatrice del Salento, ma fu a Napoli che raggiunge la sua fama superando la sorella Irene. Nel 2003, due sue opere escono dal mercato antiquariale napoletano acquistate della Pinacoteca di Bari, e una di queste – un piccolo quadretto raffigurante la “Maddalena penitente” – è costituita da un intreccio di fili di seta policromi, ritagli di seta e acquerelli applicati a caldo sul supporto. Non si tratta di un’opera “ricamata”, bensì di broderie à fils collés (fili incollati); questa tecnica era già molto diffusa in Europa almeno dalla seconda metà del XVII secolo, poi caduta in disuso nei primi decenni del XIX. Il procedimento non prevedeva l’uso di ago, ma si iniziava con il tracciare il disegno preparatorio, attraverso spolvero o stampe, per poi ricoprirlo con uno strato di cera vergine d’api. Sulla cera, riscaldata man mano che il lavoro procedeva, erano applicati i fili di seta con l’aiuto di uno strumento appuntito. Le trame sono un continuo “andata e ritorno”, talvolta ripiegate in volute e tornanti complessi, intrecci più o meno spessi che risultano morbidi al tatto come alla vista. La figura femminile, dai lunghi capelli biondi, è distesa sulla riva di un fiume con le spalle e le braccia appoggiate su una roccia piatta, su cui si collocano gli attributi canonici: croce e cranio. Nelle retrovie si nota un paesaggio boscoso, al di là del grande alone dorato che descrive le nubi in primo piano. Queste, animate da angioletti scherzosi, si dipanano dall’angolo in alto a sinistra per scendere fino al centro della scena. La santa rivolge lo sguardo verso le figurette angeliche e apre le braccia come a volere accogliere l’evento mistico. La donna è vestita con veste chiara riccamente panneggiata, mentre un mantello azzurro la avvolge, dalla spalla sinistra cade indietro coprendo la schiena per poi ripiegare in avanti sulle gambe. In basso a sinistra, su una piccola pietra levigata, troviamo la firma dell’artista, Marianna Elmo. La scelta iconografica di stampo eremitico ha scopo devozionale, ma risulta insolito l’uso del colore, quasi una bicromia giocata sul contrasto degli azzurri argentati e del nero, con vari toni che vanno dall’ocra al marrone. Questa raffinatezza cromatica conferisce un elegante pittoricismo al ricamo, caricato anche dalla presenza di parti in pittura per gli sfumati. Le opere di Marianna Elmo si collegano alla tematica della “vita eremitica femminile”, pertanto è possibile che siano stati realizzati in un monastero femminile come exempla di vita contemplativa. L’acquisto dell’opera da parte della Pinacoteca segna una svolta, un’apertura verso le arti applicate, che seppur non troppo documentate, porta ad un’importante mostra svoltasi fra la fine del 2003 e gli inizi del 2004 presso l’istituto barese, che proprio in seguito all’acquisto aveva tratto spunto
- TIPOLOGIA SCHEDA Scheda anagrafica
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CONDIZIONE GIURIDICA
dato non disponibile
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1600389275
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- ENTE SCHEDATORE Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0